REGGIO EMILIA – Preoccupazione per la nuova risalita dei contagi arriva dal settore del commercio, a partire dalle attività di ristorazione particolarmente colpite in questo periodo di festività.
“Abbiamo registrato, nel periodo di Natale, per quanto riguarda i pranzi e le cene, un numero di disdette che pesa circa il 30% delle prenotazioni. Lo stesso vale per il cenone dell’ultimo dell’anno. Il tutto in un mese che vale il 10% del fatturato annuo”, l’allarme di Davide Massarini, presidente provinciale di Confcommercio.
Veglione di San Silvestro con sale parzialmente vuote. Si profila questo scenario, un film già visto nei giorni di Natale e Santo Stefano con cancellazioni arrivate all’ultimo minuto e dovute e quarantene o a timori legati al diffondersi dei contagi. Sono lontani i tempi in cui le prenotazioni nei ristoranti arrivavano con largo anticipo, per evitare di non trovare posto. “Quella attuale è una situazione molto complicata – ha aggiunto Massarini – Stiamo chiedendo moratorie bancarie e la proroga della cassa integrazione”. Gli stessi strumenti di sostegno sono stati chiesti da Confcommercio anche per il comparto turistico, vale a dire alberghi e agenzie di viaggio.
Per quanto invece riguarda il commercio al dettaglio, il periodo verso la fine dell’anno si conferma quello con maggiore peso sul fatturato. Ma in questo 2021 il periodo è d’oro solo per l’alimentare, spiega Massarini. Alla platea di gente costretta forzatamente a isolarsi a casa si aggiungono i tanti che limitano le uscite alle strette necessità:
“Il timore che si è andato creando fa sì che la gente non esca”.