REGGIO EMILIA – 62 ettari di territorio urbanizzato in più a livello provinciale, 17 ettari nel comune capoluogo: sono dati, quelli dell’ultimo rapporto Ispra, che collocano Reggio e la provincia agli ultimi posti in regione per consumo di suolo nel 2024. L’anno scorso la quota di territorio urbanizzato nella nostra provincia è cresciuta molto meno che a Bologna, Modena e Parma, per fare alcuni esempi. Reggio porta sulle spalle un’eredità pesante, quella della cementificazione degli anni Novanta e della prima metà del decennio successivo.
Ma la caduta dei volumi dell’attività edilizia e degli oneri di urbanizzazione indica che da 15 anni si è innescata una svolta positiva, che il rapporto Ispra fotografa. A livello provinciale sono stati consumati l’anno scorso 62 ettari. Reggio è solo settima in regione, alle spalle di Ravenna (158 ettari), Modena (150), Bologna (134), Ferrara (97), Forlì-Cesena (96) e Parma (91). La quota di territorio provinciale urbanizzato è pari all’11 per cento. Nel comune di Reggio, invece, l’anno scorso il consumo netto di suolo è stato, secondo l’Ispra, di 17 ettari: assai meno dei 76 di Ravenna, dei 49 di Modena, dei 31 di Forlì e così via. Il territorio comunale urbanizzato a fine 2024 era pari al 21,4 per cento. Tre anni fa, nel 2021 era del 21,3%: una crescita minima, perfino inferiore a quella prevista dal nuovo Piano urbanistico generale.
Nell’analisi bisogna poi tenere presente che i dati del Rapporto Ispra non prendono in esame gli strumenti urbanistici e le licenze di costruire, ma sono ricavati da foto satellitari. Così nel calcolo del consumo di suolo, insieme al cantiere per il completamento della tangenziale nord di Reggio, finiscono anche interventi di natura diversa: l’Iren Green Park al Campovolo, ad esempio, oppure la Rcf Arena, in giallo come consumo di suolo reversibile, e persino il parco della Reggia di Rivalta, addirittura in rosso, come fosse un insediamento residenziale o una fabbrica.
Reggio Emilia comune reggio emilia consumo suolo Carlo Pasini










