REGGIO EMILIA – “Quanto accaduto sotto l’Isolato San Rocco la notte di San Silvestro è episodio che evidenzia in maniera solo più eclatante una situazione, purtroppo, da tempo critica in quella zona: l’avevano denunciato più volte cittadini residenti e commercianti, che nei mesi scorsi si sono rivolti anche alla nostra Consulta per essere ascoltati”.
Così intervengono Elisa Pederzoli e Alessandro Roccatagliati, coordinatori della Consulta per il Centro storico, dopo gli eventi di capodanno che hanno alzato di nuovo l’attenzione sul quartiere. “In questo primo anno di attività -spiegano i coordinatori – abbiamo rilevato che i temi del degrado e della sicurezza sono la priorità da affrontare: ce lo ha detto il 51,7% dei cittadini che hanno risposto al questionario attraverso il quale sollecitavamo suggerimenti, proposte e l’indicazione di problemi”. Un questionario che era stato compilato da 439 cittadini.
“Non crediamo che sia solo una questione di percezione: ci fa piacere che il prefetto abbiamo convocato il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza per affrontare questa situazione. Per il ruolo che ci compete, nelle settimane precedenti ai fatti del 31 dicembre ci eravamo già messi a disposizione dei residenti dell’Isolato San Rocco che chiedevano un incontro con gli assessori competenti, per facilitare da intermediari verso questo momento di confronto: contiamo che lo si concretizzi al più presto, entro la fine di gennaio, come ci è stato prospettato.
Emergenze e criticità siamo convinti vadano affrontate ascoltando chi le vive e le vede e poi condividendo strategie di intervento tra cittadini, amministrazione comunale e, in tema di sicurezza, forze dell’ordine. Ma in prospettiva occorrerà certo anche “ripensare” gli spazi del centro storico; un ripensamento da attuare attraverso interventi strutturali – giusto rimarcare l’importanza dell’illuminazione – ma anche valutazioni attente del tipo di eventi che si organizzano nelle piazze e dei modi di socialità che così si generano.
Il centro storico, oltre ad essere frequentato da chi ci lavora o chi ama trascorrerci il tempo, è stato scelto da molti cittadini anche per viverci; e sono tutte attitudini preziose, che vanno difese nell’interesse stesso del cuore della nostra città. Puntiamo sulla creazione di relazioni, di visioni condivise e di progetti che coinvolgano persone e spazi, qualcosa che fino a oggi è purtroppo mancato in centro storico. Nessun centro sociale attivo; non l’esperienza dei Qua; no Gruppo controllo comunità; no polo specifico dei servizi sociali; molti comitati, tante proteste, ma nessuna rete o sede delle associazioni: tutte specificità negative, rispetto ad altri quartieri cittadini, che hanno ingenerato impotenza e rassegnazione di fronte alle criticità. Occorre invertire la rotta”.
Concludono Pederzoli e Roccatagliati: “Contiamo che gennaio 2024 sia il mese buono, per avviare un’esperienza certo in sé non risolutiva, ma altamente significativa per il coinvolgimento dei cittadini nel prendersi cura dei luoghi del nostro centro anche da questo punto di vista”.