REGGIO EMILIA – Si è conclusa l’indagine conoscitiva voluta da Iren sull’attività dell’ex amministratore delegato Paolo Signorini, che ha guidato il gruppo per circa 9 mesi fino all’arresto del 7 maggio scorso. L’indagine è stata affidata alla società di consulenza Deloitte. TG Reggio è in grado di riferirne gli esiti.
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Un manager che arriva ai vertici di Iren dall’Autorità portuale di Genova, convinto di poter fare più o meno quello che vuole, e che invece ci riesce solo in minima parte, perché si trova ad operare in un contesto nel quale gli altri dirigenti aziendali, le strutture interne e i consiglieri di amministrazione esercitano un ruolo di contrappeso alle sue iniziative. Il rapporto commissionato da Iren alla società di consulenza Deloitte sull’operato dell’ex amministratore delegato Paolo Signorini, completato nelle settimane scorse, non contiene rivelazioni clamorose. Chi lo ha letto, non vi ha trovato novità sconvolgenti: la carta di credito aziendale, ad esempio, è stata usata da Signorini con parsimonia e comunque per pranzi e cene di lavoro. Anche i rimborsi spese richiesti sono esigui.
L’analisi di Deloitte, secondo quanto risulta a Tg Reggio, si concentra soprattutto sui contratti di consulenza assegnati direttamente da Signorini e sulle assunzioni di personale decise dall’ex amministratore delegato. I contratti di consulenza sono due, già ampiamente noti: quello per l’imprenditore Mauro Vianello, finito al centro dell’inchiesta della magistratura, e quello per lo studio legale Carbone e D’Angelo di Genova. In entrambi i casi Signorini indica inizialmente cifre nell’ordine dei 500mila euro, ma poi il percorso si rivela accidentato. Il consiglio di amministrazione e i dirigenti competenti eccepiscono sulle somme da capogiro, altre volte sulla vaghezza dell’incarico affidato a Vianello e sul suo curriculum. Signorini si spazientisce, alla fine scavalca i responsabili di settore, ma in qualche modo deve scendere a compromessi e si lamenta del fatto che le sue scelte vengono ostacolate.
C’è anche, come si diceva, il capitolo delle assunzioni: una segretaria di direzione e due autisti. Due, perché uno non bastava. Ma la vicenda più interessante è quella di un commercialista genovese, consulente fiscale dello stesso Signorini. Tre volte l’amministratore delegato cerca di farlo assumere per incarichi di rilievo e tre volte deve arrendersi di fronte alla preferenza generalizzata per figure interne più qualificate. Lo stesso accade per la sponsorizzazione Iren al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, in programma in agosto. Signorini ci tiene, sollecita, insiste, ma alla fine non se n’è fatto nulla.
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