REGGIOLO (Reggio Emilia) – Un programma di 60 interventi straordinari, alcuni già in corso e altri in fase di progettazione, con un investimento complessivo di circa 111 milioni di euro per la realizzazione di importanti opere idrauliche prevalentemente nel territorio della provincia di Reggio Emilia.
Questo è quanto annunciato dal direttore generale del consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, l’avvocato Domenico Turazza, e dal direttore Area ambiente e gestione idraulica, l’ingegner Paola Zanetti, nel corso dell’iniziativa pubblica dal titolo “l’acqua protagonista di ieri e di oggi” organizzata dai Club Lions Fabbrico, Correggio e Guastalla e tenutasi all’auditorium di Reggiolo.
“Il consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – ha spiegato Turazza – gestisce un imponente sistema irriguo, costituito da circa 3.600 km di canali e oltre 70 impianti idrovori grazie ai quali ha messo in sicurezza il territorio e provvede alla distribuzione della risorsa idrica per la produzione agricola, che si sviluppa su un comprensorio di circa 120mila ettari, facendo confluire dai 150 ai 200 milioni di metri cubi l’anno dal Po, dal Secchia e dall’Enza”.

I relatori, Turazza e Zanetti
Un sistema di bonifica, realizzato circa un secolo fa, che è stato via via implementato con la nuove casse di espansione e nuovi impianti idrovori per far fronte alle mutate esigenze del territorio, a cui garantisce il pieno utilizzo agricolo e non solo. “L’acqua derivata e il relativo volume d’invaso, pari a circa 15 milioni di metri cubi d’acqua, costituisce l’habitat ideale anche per un importante patrimonio ittico – ha aggiunto Turazza – Inoltre, i canali invasati e le relative casse di espansione assolvono la funzione di corridoi ecologici in una pianura fortemente antropizzata, senza dimenticare che in alta pianura il reticolo di canali è utilizzato in modo sempre più significativo per la produzione di energia idroelettrica”.
“Si tratta di interventi che riguardano sia la montagna che la pianura, sia l’irrigazione che lo scolo delle acque – ha spiegato la Zanetti – Alcuni risolvono problematiche particolari, altri a scala di bacino più ampia, altri invece sono interventi di tipo più strategico. Tra questi, l’invaso di Villalunga a Casalgrande, che sarà un bacino irriguo e consentirà l’accumulo di risorse idriche, preziose quando mancherà l’acqua; un altro intervento riguarda la Cassa sul Naviglio, che già è una cassa di espansione per l’eliminazione delle piene che verrà convertita anche per un uso irriguo; la traversa di Cerezzola sull’Enza, che alimenta una delle principali derivazioni, quelle del Canale d’Enza. Altri interventi di ristrutturazione: abbiamo vari progetti candidati sia al Pnrr o ai finanziamenti del ministero dell’Agricoltura e tutta una serie di opere, tra cui la cassa di espansione del Cavo Bondeno che sottende la città di Reggio Emilia, Cadelbosco Sopra e Bagnolo, poi salvaguarda Novellara e Reggiolo, consentirà un accumulo di 2 milioni di metri cubi, ma che una sezione è destinata all’accumulo irriguo proprio per potere prevenire e affrontare i momenti di siccità”.
Servizio Tg di Andrea Bassi

Gli organizzatori e i relatori del convegno con il sindaco di Reggiolo













