REGGIO EMILIA – “La sicurezza dei cittadini non è di destra o di sinistra, ma è un diritto fondamentale che la politica ha il dovere e la responsabilità di garantire”. Con una nota congiunta i consiglieri regionali del Pd Ottavia Soncini, Roberta Mori, Andrea Costa e Alessio Mammi intervengono nel dibattito “esercito sì, esercito no” recentemente rinfocolatosi in città dopo le dichiarazioni del candidato sindaco del centrosinistra Marco Massari e le successive prese di posizione a favore o contro. Nei giorni scorsi Massari aveva detto che “non c’è nessuna preclusione ideologica al sostenere la presenza dell’esercito nelle aree della città che necessitano di maggiore attenzione dal punto di vista della sicurezza”. Parole non scontate e in discontinuità che hanno creato un po’ di scompiglio. Va ricordato che l’esercito non ha potere di intervento come invece lo hanno le forze dell’ordine.
Parole che i consiglieri regionali non criticano, ma cui aggiungono alcuni concetti. Nella nota si legge che “in un quadro di adeguamento dell’efficacia degli strumenti di prevenzione e contrasto alla criminalità diffusa, dove ciascuna istituzione deve fare la propria parte di competenza fino in fondo, non è da escludersi la possibilità di una presenza anche della componente terrestre delle forze armate, consapevoli del ruolo di deterrenza, ma altresì non risolutivo della complessità di fenomeni criminosi originati da molteplici concause”.
“L’importanza di garantire la sicurezza nei luoghi sensibili di maggiore aggregazione e transito, come stazioni ferroviarie, scuole, stadi e aree ricreative, è fondamentale – si legge ancora – Da un lato, rafforza la cultura della responsabilità e del rispetto reciproco. Dall’altro, contribuisce all’ordine pubblico e al presidio delle forze dell’ordine. E’ fondamentale adottare misure preventive e promuovere una cultura condivisa che tuteli la sicurezza di tutti attraverso operatori sociali di strada, l’attività di prossimità di uffici e servizi pubblici, associazioni e attivisti che presidiano luoghi e costruiscono relazioni di fiducia con individui e gruppi spesso trascurati. D’altronde, l’ordine pubblico e la sicurezza sono di competenza esclusiva dello Stato, e la presenza sul territorio di articolazioni periferiche quali Questure e Prefetture garantisce interventi coordinati e conformi alle direttive nazionali, nonché alle esigenze specifiche dei territori. A tal proposito ciò che emerge come dato oggettivo sull’andamento della delittuosità dal 2015 al 2022 (ultimo anno in cui sono disponibili i dati) segna una contrazione significativa del 30%, con un dimezzamento di fatto dei furti nella città di Reggio Emilia. Questo basta? Ovviamente no, perché le situazioni di disagio, rischio e degrado permangono in alcune zone sulle quali diventa necessario promuovere soluzioni mirate. È anche vero però che sarebbe ingeneroso non riconoscere alle forze dell’ordine l’aumento del presidio delle strade cittadine mediante vigilanza dinamica condivisa nel Comitato per l’ordine e la sicurezza”.
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