REGGIO EMILIA – Beni per un valore di oltre 10 milioni di euro sono stati confiscati dalla Direzione Investigativa Antimafia a Francesco Falbo, imprenditore di 55 anni originario di Cutro e residente a Sorbolo (Parma).
Con un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Bologna, a Falbo sono sono stati confiscati 19 immobili in Emilia Romagna, Lombardia e Calabria, 5 società di capitali, 5 autoveicoli e diversi rapporti bancari. All’imprenditore è stata anche applicata la sorveglianza speciale con divieto di soggiorno nel comune di residenza per un periodo di 5 anni.
La confisca è stata disposta sulla base della sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni nella disponibilità di Falbo. Nel gennaio 2015 fu coinvolto nell’operazione Aemilia per il suo ruolo nel cosiddetto “affare Sorbolo”, una lottizzazione da oltre 20 milioni di euro con la quale, secondo la tesi dell’accusa, veniva riciclato denaro della cosca Grande Aracri. Attualmente, l’imprenditore è a giudizio a Reggio Emilia in uno dei tanti filoni processuali scaturiti dall’inchiesta Aemilia. Deve rispondere di reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa.
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