REGGIO EMILIA – Non ha usato giri di parole, Roberta Anceschi: un’espressione utilizzata da lei stessa nel discorso durante l’assemblea di fine anno di Confindustria Reggio, un’occasione servita per tracciare un bilancio dei mesi appena trascorsi e per lanciare le sfide del 2026. La presidente ha una stoccata pesante all’amministrazione comunale: “Reggio Emilia, pur con i suoi molti primati, è parte della realtà italiana segnata tanto dalle dinamiche internazionali, quanto dall’assenza di una forte e condivisa volontà di sviluppo – ha detto Anceschi – Non intendo fare giri di parole. L’anno che si chiude sarà ricordato come quello nel quale la distanza tra il mondo dell’industria e l’Amministrazione reggiana ha toccato il suo massimo storico. Il venir meno di uno dei maggiori investimenti industriali della storia di Reggio Emilia è una sconfitta per tutti e deve interrogare tutti (un chiaro riferimento alla vicenda del Polo della Moda, ndr). Un esercizio indispensabile – ha proseguito la presidente – in un momento nel quale l’industria locale è chiamata a fronteggiare sia le transizioni tecnologiche ed energetiche, sia il riassetto di un mercato globale segnato da tensioni commerciali internazionali, a partire dai dazi statunitensi. Secondo le elaborazioni della Camera di Commercio dell’Emilia, su dati dell’Osservatorio Prometeia, al prossimo 31 dicembre il Pil reggiano crescerà dello 0,5% rispetto al 2024, segnando, in tal modo, una contrazione rispetto allo 0,8% atteso”.
Parole che il sindaco Marco Massari ha ascoltato seduto in prima fila, e la sua replica non si è fatta attendere: “Il Comune – ha fatto sapere con una nota arrivata in serata – è impegnato tutti i giorni nel dialogo con Confindustria, con le altre associazioni di categoria e con le imprese reggiane per portare avanti progetti con l’intento condiviso di portare sviluppo e progresso nel nostro territorio. Ci dispiace che la presidente Anceschi abbia voluto definire l’anno passato come il punto più basso delle relazioni tra industriali e Comune perché non riconosce un lavoro importante che stiamo portando avanti insieme su tanti tavoli di confronto.
Nessuna rinuncia a investimenti è ascrivibile a scelte o comportamenti del Comune, che è sempre stato e sarà disponibile al confronto per riattivare interlocuzioni che non possono prescindere dalla volontà delle parti”.














