ROMA – La delegazione di Unindustria Reggio Emilia con la presidente Roberta Anceschi ha preso parte questa mattina all’Assemblea #Confindustria2023 presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma. Presenti le massime cariche dello Stato, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla premier Giorgia Meloni.
Nella sua relazione Carlo Bonomi, Presidente Confindustria, ha citato un reggiano eccellente, Meuccio Ruini.
“Per scelta che deriva dalla nostra irrinunciabile regola fondamentale, che vincola rigorosamente Confindustria a essere autonoma e apartitica, per giudicare solo nel merito i provvedimenti assunti, preferisco non addentrarmi nella valutazione degli schemi di riforma istituzionale avanzati dai partiti, in merito alla forma di Stato (autonomia differenziata) e alla forma di Governo (presidenzialismo o premierato). Sulla prima abbiamo offerto il nostro meditato contributo, sulla seconda ci riserviamo di farlo non appena le riflessioni politiche si saranno consolidate – ha premesso Bonomi che, citando Meucci, presidente della Commissione dei 75 che aveva redatto il progetto di Costituzione, ricorda che “fu il primo a levare un monito sul fatto che vi era uno scarto significativo sul compromesso alto realizzato nella Parte Prima della Costituzione, quella relativa a principi e diritti, rispetto agli strumenti istituzionali, deboli, previsti nella Parte Seconda“. E ha aggiunto: “Veti e bandierine avevano avuto la meglio sulla scelta di una efficace democrazia governante. Nel susseguirsi degli anni, ho sempre visto riprodursi analoghe diffidenze e distinti interessi a breve di partiti contrapposti, contro ogni ipotesi di riforma organica costituzionale. Come presidente di Confindustria l’unico vero appello che mi sento di rivolgere alle forze politiche è di tenere bene a mente le parole di Meuccio Ruini. Per dirla in sintesi oggi l’attenzione per le istituzioni è una costante dell’impegno degli imprenditori italiani”.
“Come imprenditori, auspichiamo profondamente riforme che leghino governabilità e capacità di dare voce e rappresentanza alle tante istanze che la società civile è capace di esprimere. Chiediamo regole e scelte politiche in grado di conciliare l’efficienza e l’efficacia dei comportamenti pubblici con gli stimoli all’intraprendenza, all’innovazione, alla capacità di fare, fare bene e fare del bene. Insistiamo, insomma, sulla necessità che anche a livello istituzionale il nostro Paese possa puntare su competitività e inclusione sociale, produttività e solidarietà. I valori stessi della nostra Costituzione, d’altronde, a queste dimensioni si ispirano”.
E, nel concludere, Bonomi ha chiesto anche attenzione per il ruolo dei corpi sociali: “Un’Italia che sappia costruire sulla forza dei suoi corpi intermedi – imprese, sindacato, volontariato e terzo settore – che racchiudono in sé milioni di italiani di buona volontà e di sacrificio quotidiano. Noi vogliamo un’Italia pubblica che recuperi attenzione e considerazione per la ricchezza dell’impegno che, come corpi sociali, poniamo in essere ogni giorno al servizio del nostro Paese”.