REGGIO EMILIA – Al tavolo regionale per il lavoro, in questa fase di emergenza, c’è anche la Confesercenti reggiana, che rappresenta migliaia di imprese del commercio e dei servizi. “Servono finanziamenti immediati”, ha detto il presidente Dario Domenichini, che ha anche aggiunto: “Abbiamo bisogno di contribuiti a fondo perduto, il nemico alle porte si chiama usura”.
L’associazione riunisce 2mila imprese del commercio e dei servizi, per un totale di 5mila addetti. Nella fase del lockdown chi ha potuto si è reinventato con la vendita a domicilio, non solo nell’alimentare. Secondo l’associazione è solo un palliativo: “E’ un modo per dire siamo ancora vivi – le parole di Domenichini – ma dal punto di vista economico non risolve il problema”.
Il timore è quello di un cambiamento nelle abitudini dei clienti: “Soprattutto, temiamo che la gente si abitui alle vendite on line”. Ora si guarda alla “fase due” per capire chi potrà riaprire. Secondo Confesercenti, è necessario saperlo il prima possibile: “Ogni ristoratore si dovrà adeguare”, ha concluso Domenichini.
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