REGGIO EMILIA – Nei giorni scorsi (giovedì 27 novembre) duecento studenti di quinta superiore del liceo Moro e dell’istituto Nobili hanno dialogato con il giudice Andrea Rat del tribunale di Reggio sul tema “La ‘Ndrangheta a Reggio Emilia dopo il processo Aemilia: le sfide vinte e le sfide aperte. Il valore della legalità, argine al fenomeno criminoso”. L’iniziativa, ospitata all’hotel Mercure Astoria, è stata organizzata da Confapi Reggio Emilia. Forte il sostegno di Confapi all’attività del giudice Rat, relatore ed estensore della sentenza di primo grado del processo Aemilia e da sempre in prima linea per contrastare le infiltrazioni mafiose nel nostro territorio e nel portare avanti una preziosa attività di divulgazione nelle scuole e nella società civile. L’incontro ha avuto il patrocinio della Provincia, rappresentata dall’avv. Cecilia Barilli, consigliera con delega alla legalità. In prima fila anche tutti i rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine.

“Ho ricordato ai ragazzi che il silenzio è il primo nemico da sconfiggere quando affrontiamo la ‘Ndrangheta – le parole del magistrato – Li ho trovati curiosi, interessati, attenti. Non dobbiamo avere paura, i ragazzi non devono avere paura. Sono i mafiosi a dover avere paura delle persone perbene. Lo Stato siamo noi e insieme, un mattone dopo l’altro, costruiremo un muro che isolerà la criminalità organizzata e la metterà fuori dalla società civile”.
“Ho apprezzato che l’incontro con gli studenti sia stato organizzato da Confapi Reggio Emilia – sottolinea Rat – I piccoli e medi imprenditori sono i più esposti al rischio di infiltrazioni. La ‘Ndrangheta ha il colletto bianco, si insinua nell’economia reale forte di grande disponibilità di capitale. La mafia uccide ancora. La strategia è cambiata. Non siamo più nella stagione del sangue, ma delle aziende messe in ginocchio dalla concorrenza leale figlia di capitali sporchi, dei rifiuti non smaltiti correttamente che inquinano le nostre terre con tutto ciò che ne consegue per la salute pubblica, delle fatture false che danneggiano l’erario e di conseguenza i servizi che lo Stato garantisce a tutti noi”.

L’avvocato Cecilia Barilli, consigliera della Provincia con delega alla legalità, con il giudice Rat a un recente incontro organizzato da Confapi con duecento studenti reggiani
Soddisfatto per la piena riuscita dell’evento il presidente di Confapi Reggio Emilia, Gianfranco Lusuardi: “Confapi vuole parlare a tutti, a partire proprio dai giovani che sono il futuro della nostra società, non solo delle nostre aziende. Crediamo nella legalità, nel rispetto delle regole, nella coesione sociale e nelle persone perbene. La società civile deve dare una risposta forte di chiusura a chi vuole minare le fondamenta della nostra economia e della nostra società”.
Il messaggio è chiaro: “Come Confapi non abbiamo timore di prendere una posizione chiara, netta, e lo facciamo in modo ancora più convinto dopo aver raccolto il sostegno delle autorità oggi presenti. Insieme possiamo fare molto e chiudere la porta a chi non è gradito in casa nostra”.
“Confapi è cresciuta in questi anni e guarda al futuro con un obiettivo chiaro: rappresentare nella società la voce di chi lavora, di chi collabora, di chi mira al progresso e alla crescita collettiva come bene primario – continua Lusuardi – Per questo motivo questo appuntamento è solo il primo di una serie che ci auguriamo possa coinvolgere la città e il territorio nella sua interezza”.

Il giudice Rat continua la sua attività di divulgazione: nei giorni scorsi ha incontrato 200 studenti accogliendo l’invito di Confapi. Qui con il nostro Davide Bianchini













