REGGIO EMILIA – Supera i 560 milioni di euro l’indebitamento complessivo delle tre aziende del gruppo Ferrarini. Le proposte di concordato preventivo che saranno sottoposte ai creditori prevedono il pagamento di circa un terzo di questi debiti.
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Tre concordati, un passivo complessivo di 563 milioni di euro. Il salvataggio del gruppo Ferrarini passa attraverso tre distinte proposte concordatarie, che presentano diverse analogie ma anche significative differenze. Il tratto comune ai tre piani è il pagamento integrale dei crediti privilegiati e per contro il rimborso di una quota compresa fra il 10 e il 15% in 5 anni ai fornitori giudicati non strategici.
Il concordato di Ferrarini spa, l’azienda dei prosciutti cotti e crudi, è imperniato sull’intervento finanziario e industriale del gruppo Pini di Sondrio, destinato a diventare socio di maggioranza. La proposta avanzata ai creditori prevede il pagamento di circa 90 milioni di debiti su 257.
La Società Agricola Ferrarini, a cui fanno capo gli allevamenti, i caseifici e i vigneti, resterà sotto il completo controllo della famiglia, senza l’intervento di investitori esterni. La proposta messa a punto per l’adunanza dei creditori prevede il rimborso di 51,7 milioni di euro a fronte di una massa debitoria di 201 milioni.
Poi c’è Vismara, storica azienda di salumi con sede in provincia di Lecco. Dopo il ritiro di Amadori, anche Vismara dovrà cercare di stare in piedi con le proprie gambe. Il vecchio concordato proponeva il pagamento di 35,4 milioni di debiti su 105. Senza poter contare sull’apporto di capitali di altri soggetti, è difficile ipotizzare che la nuova proposta possa essere di maggiore soddisfazione per i creditori.
Nel complesso dunque, i tre concordati ipotizzano il saldo di 177 milioni di debiti su passivo complessivo di 563, con uno sconto di 386 milioni.
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