REGGIO EMILIA – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del primo cittadino Luca Vecchi sull’annullamento del concerto di Kanye West alla Rcf Arena che si sarebbe dovuto tenere il 27 ottobre.
Che la Rcf Arena sia in grado di ospitare i massimi eventi al mondo in termini di concerti è un fatto acclarato: prova ne sono le recensioni entusiastiche del grande show di Harry Style, con i suoi 103mila spettatori. Dall’aspetto musicale, a quello di sicurezza, sino a come sono state affrontate accoglienza e viabilità, tutto è stato pressoché perfetto.
L’idea stessa della realizzazione di un’arena permanente è sempre andata in questa direzione, dopo i successi dei concertoni al Campovolo degli anni precedenti: mettere a disposizione del panorama un’infrastruttura unica nel suo genere, in grado di essere attrattiva al massimo livello.
Reggio Emilia ha, con quest’opera, deciso di puntare alto e di competere con le grandi metropoli in quella che è una sua competenza distintiva: la musica, appunto.
A margine del dibattito attorno alle notizie vorticose che per settimane hanno tenuto banco circa un possibile concerto di Kanye West crediamo sia opportuno fare uno sforzo, come collettività, per trarre il meglio da una dialettica che è sempre il sale della democrazia, in quanto aiuta le città a crescere, e non deve essere mai vista come contrapposizione sterile, ma occasione per migliorarsi costantemente.
Prendiamo atto che l’organizzatore americano, dopo una prima ipotesi legata al 20 ottobre e ad una seconda calendarizzata per il 27, ha infine deciso di sua spontanea iniziativa di non fare il concerto.
Reggio era pronta, anche in ottobre, per ospitare un evento del genere. Lo era sul piano della mobilità, della sicurezza e ancora una volta dal punto di vista dell’accoglienza. Un piano straordinario di trasporti, di parcheggi e di navette era stato studiato ad hoc e si era venuti incontro alle legittime preoccupazioni del quartiere facendo in modo che non risultassero disagi eccessivi da questo evento.
Attorno a questo artista si è sviluppato, com’è naturale che sia, un dibattito, viste alcune sue uscite assolutamente non condivisibili che hanno registrato prese di posizione di attori sociali della città non banali. Questo non ha mai coinciso con una richiesta di censura; ma se libertà d’opinione c’è – e ci deve essere, ed è sacrosanta – essa non vale solo per gli artisti ma anche per tutti gli altri, pure quando si traduce in legittima critica.
Da questa esperienza riteniamo si possa uscire tutti più consapevoli prendendo atto che Rcf Arena è un’eccellenza, alla quale necessitano professionalità e capacità di risposta di cui Reggio si è dotata e in parte si sta ancora dotando, com’è normale che sia. I gestori, gli organizzatori stanno compiendo significativi sforzi per lanciare l’infrastruttura, i primi risultati si stanno vedendo e vengono apprezzati anche nel resto d’Italia, e la città tutta ha saputo corrispondere alle molteplici esigenze che si pongono nell’organizzazione di eventi del genere.
Quello che occorre evitare, con saggezza e lungimiranza, una contrapposizione, anche solo a parole, fra città e Rcf Arena: tale contrapposizione non esiste nei fatti, e sbaglierebbe chi la alimentasse. Sarebbe infatti miope dividersi su definizioni riduttive: molto meglio concertare a un tavolo comune, ognuno per le proprie precipue e distinte competenze, cosa fare negli anni a venire, per rendere questa infrastruttura un asset sempre più strategico per Reggio Emilia. Se ognuno di noi darà il meglio di sé in dialogo con gli altri non potrà che derivarne un vantaggio, per la collettività e legittimamente anche per i privati che hanno costruito l’impianto.
Servizio Tg di Cristiana Boni
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