REGGIO EMILIA – La musica, la solidarietà, il divertimento, le emozioni, i diritti, l’inclusione, la visione di una società aperta. C’è questo e anche molto altro nell’ultimo fine settimana di giugno che ha portato nella nostra città, tra sabato e domenica, decine di migliaia di persone.
Due eventi differenti, che hanno come comune denominatore la capacità di accogliere e la propositività di Reggio in un contesto di affermata efficienza organizzativa. Sabato il concertone solidale a favore della Romagna alluvionata, con oltre 40mila spettatori alla Rcf Arena e diretta Raiuno contrassegnata da ascolti record. “Il concerto per la Romagna ha qualcosa in sé di clamoroso e non soltanto per il fine – ha detto il sindaco Luca Vecchi – Si tratta della consacrazione dell’arena e del suo potenziale per la città intera”.
Poi, a nemmeno 24 ore di distanza, il Remilia Pride, la manifestazione a favore dei diritti del popolo Lgbt: 25mila le presenze, secondo gli organizzatori, con corteo nel cuore della città e interventi e festa in piazza della Vittoria. “Bella giornata di festa, nel nome dei diritti riconosciuti ma anche di quelli ancora non riconosciuti – ha rimarcato Vecchi – con una manifestazione con numeri, in termini di partecipazione, che non si vedevano da molto tempo a questa parte. Questo ci deve far riflettere anche sul fatto che c’è un’altra Italia possibile”.
Non sono mancati nelle ultime ore commenti polemici. “Alla giusta rivendicazione di diritti si è sostituita ormai la mera strumentalizzazione politica”, le parole di Fratelli d’Italia che, a proposito del concerto pro Romagna, rivendica la spinta giunta dal Governo Meloni nella ideazione dell’evento.
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