REGGIO EMILIA – Una teca di vetro, l’artista dentro: il pubblico in ascolto di processi e dei movimenti che avvengono all’interno del suo corpo, sentiti e proiettati verso l’esterno. Il tutto nel sotterraneo del teatro Valli nell’ambito del Festival Aperto. L’appuntamento per chi vorrà assistere alla performance “nothing deeper” di e con Elena Rivoltini è per venerdì 24 e sabato 25 ottobre alle ore 19, alle ore 20 e alle ore 21.
Si tratta di un concerto per organi misterioso e sorprendente, una lezione anatomica sovvertita, un atto di ribellione contro le pratiche di medicalizzazione dei corpi femminili e marginalizzati. Partendo da una prospettiva femminista, Elena Rivoltini dà voce all’assenza di voce, ossia ai processi fonatori che precedono e permettono l’emissione vocale: le tecniche di appoggio del canto lirico, i meccanismi laringei, la respirazione diaframmatica, i movimenti intercostali, gli organi semi-volontari vengono amplificati in una pratica di field recording del paesaggio anatomico interiore e di ascolto collettivo.