REGGIO EMILIA – Vendere una parte del proprio patrimonio di edilizia residenziale pubblica per realizzare delle case popolari. La strategia è del Comune di Reggio Emilia che punta a ottenere 3,5 milioni di euro di risorse da destinare al progetto “902-Abitare solidale”, vale a dire la riqualificazione che in via Paradisi, darà un nuovo volto alle palazzine dei civici 6, 8 e 10, includendole tra gli immobili di edilizia popolare della città.
Un’alienazione che non convince il comitato Reggiano di Possibile che in una nota parla di “svendita” e si interroga sulla logica di questa operazione. “La nota di bilancio – si legge – afferma che ‘non ritiene conveniente ed opportuno ristrutturare gli stabili’, e che ‘si sta procedendo alla loro individuazione analitica’. Vorremmo capire come sia possibile sapere che non è conveniente ristrutturare degli edifici che non sono nemmeno stati individuati”.
La domanda di chiarimenti verrà posta al Sindaco Luca Vecchi e all’Assessore De Franco dai consiglieri comunali di Coalizione Civica. Verrà inoltre chiesto che i fondi (3,5 milioni di euro) vengano reperiti altrove. “Finanziare l’edilizia popolare da un lato smantellandola dall’altro – conclude il comunicato – è una scelta miope, che va contro a tutto quello che Reggio, per la sua storia e la sua coscienza civica, rappresenta”.













