REGGIO EMILIA – Tanto rumore per nulla. E dire che sarebbe bastato poco per leggere e capire cosa è successo davvero. Banalmente anche leggendo o guardando il servizio del collega Andrea Bassi di Tg Reggio su Reggionline. E invece la stampa di destra si è scatenata, quella abruzzese pure, candendo in una tremenda fake news utile solo ad aizzare odio e polemiche. Reggio Emilia non ha cancellato via D’Annunzio dalla mappa della città. Nessuna decisione del sindaco o di chicchessia. Solo una semplice, quanto efficace dal punto di vista comunicativo viene da dire con il senno di poi, azione dimostrativa promossa dagli attivisti di Casa Bettola il 24 aprile scorso: sovrapporre con un adesivo il nome di Srecko Kosovel, poeta e partigiano sloveno, a quello di D’Annunzio nella omonima via di Reggio.
A livello nazionale in diversi non hanno colto in primis il carattere dimostrativo dell’azione di Casa Bettola, facendo confusione al punto da attribuire al Comune di Reggio, in particolare al sindaco Luca Vecchi, la responsabilità del cambio di toponomastica. Una confusione che ha costretto l’Amministrazione a diffondere un comunicato stampa per spiegare l’ovvio: “La notizia diffusa da alcuni media nazionali che il Comune di Reggio Emilia avrebbe “cancellato” via Gabriele D’Annunzio è destituita di ogni fondamento – si legge – L’azione dimostrativa, ormai risalente a diversi giorni fa, è da attribuirsi a un gruppo di persone che hanno incollato un adesivo sul cartello che nomina la via, mentre l’Amministrazione ha provveduto nell’immediatezza degli avvenimenti a ripristinare la segnaletica corretta”.
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