REGGIO EMILIA – Ricordate il Patto di Stabilità? Strumento inventato per contrastare l’aumento della spesa pubblica, è stato a lungo la maledizione dei sindaci perché ostacolava la contrazione di nuovi debiti e, di conseguenza, frenava – quando non rendeva impossibili – gli investimenti.
Il Patto di Stabilità è stato archiviato nel 2016 ed è anche per questo che il Comune di Reggio Emilia ha potuto modificare le proprie politiche di bilancio. La scelta è quella di utilizzare il debito come una delle leve per finanziare gli investimenti e rilanciare l’economia locale.
Lo schema di bilancio discusso e approvato nei giorni scorsi prevede per quest’anno quasi 39 milioni di nuovi mutui. Serviranno per realizzare una trentina di progetti: nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, tangenziale di Fogliano, manutenzione straordinaria delle strade, piste ciclabili, nuovo campo di atletica, impianti sportivi e così via. Gli investimenti proseguiranno nei prossimi due anni per altre decine di progetti, con 14 milioni di nuovo indebitamento nel 2023 e 11 milioni nel 2024.
In tre anni, dunque, il Comune contrarrà nuovi mutui per 64 milioni. L’indebitamento complessivo passerà dai 74 milioni attuali a 115, ritornando ai livelli del 2012. Va detto che i debiti di oggi non sono uguali a quelli di ieri. Nel 2001 i tassi superavano il 5% e il Comune arrivò a pagare quasi 9 milioni di euro all’anno di oneri finanziari. I finanziamenti contratti l’anno scorso, invece, hanno tutti tassi inferiori all’1,5% e gli oneri finanziari hanno superato di poco il milione e mezzo di euro. Ma per valutare meglio la situazione di Reggio, sarà utile confrontarla con quella delle città vicine. (continua)
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