REGGIO EMILIA – “Ho cominciato ad andare alla Reggiana che era in quarta serie, fino alla serie A, non ho mai mancato una partita. Neve, pioggia, vento, sempre”.
Ada Braghiroli ha soltanto due anni in meno della squadra di cui è tifosa da una vita. Una passione calcistica vissuta tra stagioni sofferte, delusioni ma anche gioie come quella della prima promozione in serie A. Il richiamo dello stadio per lei, alla domenica, era più forte anche dell’invito a nozze di un nipote. “Andavo lì, mangiavo e poi via. Mi è sempre interessata di più la Reggiana di tutto il resto”.
Le cento candeline sono state spente al centro sociale Foscato, che in pratica è la seconda casa di Ada, qui, che fino a che non sono saltate a causa del covid, ha sempre seguito diverse attività tra cucito, ginnastica e partite a carte. Lo stesso circolo un tempo era sede di un club granata di cui la festeggiata conserva la tessera numero uno. In passato, in tre occasioni ha ricevuto altrettanti abbonamenti come regalo, l’omaggio di una maglia però è arrivato per la prima volta col suo compleanno dalla cifra più tonda.
Tra le sorprese anche la presenza di un gruppo di protagonisti della storia granata, formato da Stefano Guerra, Luciano Foschi Michele Malpeli e Dario Morello.
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