REGGIO EMILIA – Nella nostra inchiesta sul commercio ci siamo concentrati anche sul modello del centro commerciale, per capire quanto è attuale. Siamo stati in una delle prime strutture aperte: il centro commerciale Ariosto.
Era il 1993, nel pieno del boom, in Italia, dei centri commerciali nati sull’esempio dei grand mall americani. Reggio festeggiava l’inaugurazione dell’Ariosto, che univa il primo ipermercato Coop della provincia a una galleria di negozi e bar. Vito Magarelli, district manager di Coop Alleanza 3.0: “E’ attuale se abbiamo la capacità di renderlo attuale. Credo che di grossi centri commerciali non se ne costruiranno più, anche perché penso che si siano saturate le aree commerciali. Ma la capacità delle persone che gestiscono queste strutture sta nella capacità di rendere attuali questi grandi centri che continuano a essere elementi importanti di aggregazione”.
Da una parte i centri commerciali hanno perso il loro smalto, dall’altra la grande distribuzione ha lavorato per adattarli alle nuove esigenze dei consumatori. Oggi, l’Ariosto è un contenitore di servizi: dal punto ristoro al reparto multimediale. La lunga fila delle tradizionali casse è stata sostituita dalle casse self service per velocizzare i tempi della spesa. Negli ultimi anni è stata inserita la farmacia: “Abbiamo aumentato gli assortimenti della farmacia e parafarmacia e inserito l’ottica e il servizio Coop Voce. C’è un elemento a cui teniamo molto, il prestito sociale, essendo noi una cooperativa: oggi un socio prestatore, pagando con la tessera Coop, ottiene in cambio un cashback dell’1%. E a seconda del livello di prestito che ha, il cashback può arrivare fino al 4%. Elementi di servizio che aiutano il centro commerciale a essere fruito come un concetrato di servizi”.
La struttura sarà presto riqualificata per essere ancora più attuale. Accanto agli 8mila metri quadrati dell’Ipercoop c’è una galleria di 25 attività commerciali che, anche attraverso un’applicazione per il cellulare, lavorano in sinergia con l’Ipercoop. “Pari passo, la galleria ha lavorato per andare in questa direzione: nei centri commerciali si prova a chiudere l’esperienza non tanto di spesa quanto di necessità che un consumatore può avere, dalla lavanderia alla libreria, ai ristori all’abbigliamento. Elementi che possono far diventare questo un luogo in cui il consumatore torna comodamente e trova tutto quello di cui ha bisogno”.
Leggi e guarda anche
Reggio Emilia centro commerciale Ariosto commercio reggiano crisi commercio centro reggioIl commercio a Reggio Emilia: il modello del centro commerciale. VIDEO











