REGGIO EMILIA – “Alzare troppo la soglia del denaro contante potrebbe creare dei problemi legati alla criminalità organizzata e, in parte, all’evasione”.
Questo è il pensiero di Massimo Giaroli, presidente dell’Ordine dei commercialisti reggiani. Pagamenti non tracciabili, ma fino a una quota di 3mila euro. Secondo Giaroli, è ragionevole incrementare di mille euro l’attuale tetto, senza però andare oltre. “E’ una soglia buona a facilitare la vita di quelle persone che il mezzo tracciabile fanno fatica a utilizzarlo e non sono pochi”.
Esagerati, a suo avviso, i 10mila euro proposti dalla Lega. “Perché andare a elevare in modo così significativo? Dove c’è criminalità organizzata, il flusso del contante è alto e l’abbiamo visto sul nostro territorio. Abbiamo avuto il riscontro con Aemilia: siamo la provincia con più interdittive in Italia dopo quelle del Sud”.
I commercialisti sono tenuti a verificare adeguatamente l’identità dei clienti e, oltre a segnalare i pagamenti in denaro con cifre oltre il consentito, devono comunicare ogni operazione sospetta all’Unità di Informazione Finanziaria. “Esiste una norma che obbliga a capire se una operazione in contanti fa parte di un movimento più grande che viene frazionato solo per usare denaro contante – ha spiegato Giaroli – In tema di antiriciclaggio, le segnalazioni sono aumentate rispetto al passato”.
Emblematiche le immagini dell’operazione denominata Billions di due anni fa, quando a pacchi furono trovate banconote nascoste in una cucina; denaro, secondo gli inquirenti, frutto di reati tributari, frodi fiscali e bancarie originate in gran parte dall’emissione di fatture false. La lotta per la legalità resta caposaldo nel mandato di Giaroli: “Abbiamo professionisti che lavorano a stretto contatto coi magistrati, gestiscono i beni confiscati, sequestrati alla mafia. E’ uno dei temi che porterò avanti”.
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