REGGIO EMILIA – Quindici persone che hanno agito in meno di due minuti. Professionisti senza dubbio, con un piano architettato nei minimi dettagli. Emergono via via elementi in più sull’accaduto di questa mattina alle 4.30 a Marmirolo. Il più significativo è che c’è stato un botta e risposta di colpi di pistola tra i vigilantes e il commando di ladri. Tre le guardie giurate intervenute dopo aver visto la banda dai monitor, una delle quali, entrando alla Zappi di via Cantù, ha sventato il colpo. Chi è transitato da quelle zone nelle ore successive e fin oltre le 7.30 ha sicuramente notato il grande dispiegamento di forze dell’ordine.
Il commando – le indagini dei carabinieri sono in corso, i militari sono intervenuti anche col reparto scientifico per repertare eventuali impronte digitali – ha provato a ripulire il magazzino dell’azienda tessile e per farlo aveva posizionato sei auto trasversalmente nelle strade limitrofe di accesso alla ditta. Utilitarie, forse per non dare nell’occhio o forse per riuscire a spostarle più agevolmente, alcune delle quali con targa straniera. Inoltre aveva sparso dei chiodi lungo le strade. Tutto questo per assicurarsi la fuga e ostacolare le forze dell’ordine.
Piano riuscito a metà: i responsabili sono sì riusciti a scappare nella campagna tra Reggio e Scandiano, ma il furto non è andato a segno appunto perchè il vigilante ha sorpreso i ladri. Il gruppo se l’è data a gambe abbandonando la refurtiva su due camion e lasciando danni ingenti: cancello e tre portoni dei capannoni divelti utilizzando i mezzi pesanti, un vetro degli uffici in frantumi. Gli accertamenti partiranno proprio dalle vetture che il gruppo è stato costretto ad abbandonare sul posto, per capire a chi appartengano, se eventualmente siano state rubate e se contengano tracce utili.
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