Comitati no biogas riuniti per analizzare la sentenza del Tar. VIDEO

REGGIO EMILIA – In parte ci sono profili di inammissibilità, in parte invece, il ricorso, è stato respinto. Sono parole dure per il coordinamento dei comitati Ambiente e Salute che il 20 febbraio scorso si era rivolto al Tar contro la realizzazione del mega impianto di Iren, progettato in quel di Gavassa per smaltire la frazione umida dei rifiuti.

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha bocciato le contestazioni elencate dai ricorrenti, obbligandoli a pagare 2mila euro di spese di giudizio. Sotto esame erano finiti diversi aspetti, a partire dall’individuazione del soggetto legittimato a costruire l’impianto, che secondo i detrattori sarebbe dovuto emergere da una gara pubblica. E poi altri presunti difetti contenuti nel procedimento che ha portato all’approvazione dell’opera da parte della Regione. Mentre per quanto riguarda i principali aspetti anti-ecologici dello stabilimento, gli ambientalisti puntavano il dito sul consumo di suolo, sulle emissioni da traffico generate dai camion in uscita e in ingresso, ma anche nella scarsa qualità del più rilevante prodotto finale dello smaltimento, vale a dire il digestato destinato all’uso agricolo.

La sentenza, articolata in 33 pagine, è stata accolta con soddisfazione da Iren che attraverso una nota ha ribadito la propria convinzione della validità del progetto dal punto di vista ambientale. Dopo che l’iter giudiziario aveva bloccato l’inizio dei lavori, la multiutility confida ora di “poter presto dotare il territorio di questa importante infrastruttura, determinante per il raggiungimento degli obiettivi di economia circolare previsti dalla pianificazione regionale”, si legge sempre nel comunicato.

Al momento, i comitati si riservano qualunque dichiarazione. Questa mattina a Modena, presso lo studio legale che ha curato il ricorso, si è tenuta una riunione per analizzare quanto deciso dai giudici.

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