REGGIO EMILIA – Proseguono gli scioperi alla Comer di Cavriago per un venerdì caratterizzato da fermate brevi, improvvise e a sorpresa.
Fiom Cgil e Uilm Uil riferiscono della scelta di passare subito a “scioperi articolati”, come solitamente vengono definiti dagli addetti ai lavori, per aumentare l’efficacia dell’astensione del lavoro. Lo stato di agitazione resta aperto fino alla fine della vertenza, rende noto l’Rsu aziendale.
Lo sciopero di oggi è stato più partecipato di quello di mercoledì, fanno sapere Fiom e Uilm, quando erano entrate solo tre persone in officina. Oggi solo un lavoratore non si è unito allo sciopero. Sempre nella giornata odierna si sono svolte cinque assemblee nello stabilimento di Reggiolo, coinvolgendo circa 200 lavoratori. Anche nella Bassa è emersa con forza l’idea che la volontà di chiudere l’unità produttiva di Cavriago faccia parte di un progetto complessivo di riduzione dei costi che riguarda anche la logistica di Reggiolo e la parte impiegatizia. “I nostri colleghi proprio non mandano giù che si chiedano sacrifici mentre si distribuiscono milioni di euro” ribadiscono i delegati sindacali di Reggiolo. Apprensione anche per i lavoratori dello stabilimento di Pegognaga (Mantova), dove si è svolta un’altra assemblea.
“Dall’incontro di martedì ci aspettiamo quella trasparenza che fino ad ora non abbiamo avuto – concludono Simone Vecchi e Jacopo Scialla segretari provinciali di Fiom Cgil e di Uilm Uil – ed è certo che se l’azienda confermerà la chiusura dello stabilimento ci sarà una escalation nelle iniziative sindacali, non solo a Cavriago”.
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