CAVRIAGO (Reggio Emilia) – Martedì 16 giugno le rappresentanze sindacali incontreranno i vertici di Comer Industries: è il primo faccia a faccia tra le parti dopo l’annuncio della chiusura dello stabilimento di Cavriago e del trasferimento dei lavoratori nella sede di Reggiolo.
Gli analisti e gli investitori che lunedì 25 maggio parteciparono alla videoconferenza organizzata da Borsa Italiana sulle prospettive delle piccole e medie imprese quotate a Piazza Affari sono stati i primi a sapere che Comer Industries aveva intenzione di chiudere lo stabilimento di Cavriago.
Anche se loro, probabilmente, non ci hanno fatto caso, dalla mappa degli stabilimenti produttivi del gruppo era infatti improvvisamente “scomparso” proprio l’impianto di via Prati Vecchi. I dati forniti in quell’occasione testimoniano lo stato di salute di Comer: negli ultimi tre anni i ricavi sono cresciuti di 100 milioni e il gruppo ha realizzato quasi 50 milioni di profitti netti. Senza dimenticare che, con la quotazione a Piazza Affari del marzo 2019, l’azienda ha raccolto sul mercato 30 milioni di euro.
Al timone, dalla fine del 2017, c’è Matteo Storchi, figlio di Fabrizio e nipote del presidente di Unindustria Fabio Storchi, socio fondatore e capoazienda dal 1973. Matteo Storchi, il fratello Marco e il cugino Cristian “conquistano” Comer attraverso un percorso lungo e accidentato. L’accordo scritto fra i diversi componenti della famiglia, stipulato una prima volta nel giugno 2014, viene modificato quattro volte in tre anni. La nuova generazione acquisisce il controllo dell’azienda in modo atipico: Comer versa 44 milioni di dividendi straordinari a Finregg, la finanziaria di Fabio e Fabrizio Storchi; l’azienda si indebita e paga, il patrimonio è quasi dimezzato ma poi i conti riprendono a volare.
Il clima, però, non è rose e fiori: un anno e mezzo fa Finregg esercita il recesso per una quota pari al 5% delle azioni. Comer dice che valgono 8,8 milioni di euro e che questa è la somma che Matteo Storchi e gli altri azionisti di controllo devono pagare per acquistare il pacchetto. Fabio Storchi e il fratello contestano il valore di liquidazione a suon di carte bollate. Alla fine, l’esperto nominato dal tribunale di Bologna dà ragione a loro: la somma dovuta è di 13,2 milioni di euro.
Reggio Emilia Cavriago Fabio Storchi Matteo Storchi chiusura stabilimento Comer Cavriago guerra famiglia Storchi