REGGIO EMILIA – I lavoratori dell’azienda metalmeccanica Comall, con stabilimento a Sesso, hanno proclamato 40 ore di sciopero. Secondo quanto denuncia la Fiom-Cgil l’azienda ha reso noto il progetto di delocalizzare già dai prossimi mesi gran parte delle attività produttive a Cattolica, dove la proprietà del gruppo ha il proprio quartier generale. Questo significa che 60 dipendenti, se vorranno mantenere il posto, saranno costretti a trasferirsi in provincia di Rimini. A Reggio rimarrebbero solo 13 addetti.
Secondo il sindacato si tratta di “licenziamenti mascherati” in quanto “nessuno dei lavoratori è nelle condizioni di spostarsi in Romagna”.
“L’attuale management ha ereditato una situazione difficile e ha preso una decisione affrettata, probabilmente non tenendo conto della reazione dei lavoratori – dichiara il segretario provinciale Fiom Simone Vecchi – ma i problemi dell’azienda si possono affrontare ritirando i trasferimenti e confrontandosi a Reggio, trovando soluzioni alternative: altrimenti il conflitto non potrà che aumentare e i lavoratori non staranno fermi”.