REGGIO EMILIA – Sarà un autunno caldo alla Comall di Sesso dopo che i vertici dell’azienda metalmeccanica hanno comunicato il progetto di delocalizzare la produzione a Cattolica dove c’é il quartiere generale della proprietà del gruppo. Una decisione che comporterebbe, a breve, il trasferimento di 60 dipendenti in Romagna, mentre a Reggio ne rimarrebbero solo una decina.
La Fiom ha già proclamato un pacchetto di 40 ore di sciopero. “Di fatto é un licenziamento mascherato”, denuncia Simone Vecchi segretario provinciale delle tute blu della Cgil. Tra i lavoratori, dopo lo sconforto iniziale, c’è voglia di reagire e di lottare: “Stiamo parlando di lavoratori che non hanno mai scioperato e che ora sono pronti a lottare per il proprio posto, per le proprie famiglie, per la propria dignità”, sottolinea Vecchi, intervenendo a ‘Il Graffio’ che definisce la mossa dell’azienda: “una presa in giro”.
Comall fa parte del gruppo Fom, attivo dagli anni 70 nel campo della lavorazione dell’alluminio.
Leggi anche
Comall trasferisce 60 dipendenti a Cattolica, la Fiom: “Licenziamenti mascherati”
Guarda la puntata integrale de ‘Il Graffio’
fiom cgil delocalizzazione Simone Vecchi Comall Gruppo FomGuarda la puntata de “Il Graffio” di giovedì 17 ottobre 2024