REGGIO EMILIA – “Bene la risoluzione per garantire l’acqua alle produzioni agricole fondamentali per le forniture alimentari alle famiglie sulle quali pesano gli effetti economici dei rincari causati dalle conseguenze della guerra in Ucraina”. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente il documento approvato dalla commissione agricoltura al Senato che chiede al Governo di assicurare le risorse necessarie all’irrigazione dei campi nell’ambito della transizione dal sistema del deflusso minimo vitale al deflusso ecologico rispetto alle riserve idriche italiane.
Una scelta importante per l’Italia che, sottolinea Coldiretti Reggio Emilia, è obbligata a importare il 64% del grano, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare che con i raccolti nazionali di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, si copre rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.
La risoluzione, aggiunge Coldiretti Reggio Emilia, impegna il Governo a realizzare un monitoraggio completo delle portate dei corsi d’acqua e dei bacini con l’impatto su ambiente e sistemi produttivi per aumentare la resilienza ecologica ed economica del Paese. Inoltre, il documento della commissione, continua Coldiretti, sostiene la regolamentazione dei consumi idrici nazionali con la realizzazione e la gestione di bacini di accumulo e l’attuazione di una politica di intervento sui consumi domestici per sostenere il risparmio idrico ed energetico.
Una direzione strategica fondamentale in uno scenario in cui i cambiamenti climatici, sempre secondo l’associazione, hanno modificato soprattutto la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. Il taglio delle precipitazioni riguarda tutta l’Italia da nord a Sud e in Pianura Padana minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento nazionale. A preoccupare è anche l’innalzamento dei livelli del mare in Italia con l’acqua salata che sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e infiltrandosi lungo i costi dei fiumi.