REGGIO EMILIA – “All’indomani delle elezioni, siamo al Villaggio Coldiretti di Milano per ribadire che non c’è tempo da perdere e bisogna intervenire subito perché la drammatica situazione dei costi delle imprese agricole minaccia direttamente la disponibilità di prodotti per le forniture di cibo alle famiglie italiane con uno shock dal punto di vista alimentare, economico e occupazionale a livello nazionale”. Lo ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Nicola Bertinelli, alla guida di 3.500 soci della regione, tra cui i pullman dei soci di Reggio, arrivati al Castello Sforzesco per la tre giorni che mette in mostra, nel centro di Milano, il meglio del vero Made in Italy dalle campagne.
“Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni” aggiunge Alessandro Corchia, direttore di Coldiretti di Reggio Emilia nel sottolineare che bisogna intervenire subito per contenere il caro energia e i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro. “È inoltre necessario – ha proseguito Marco Allaria Olivieri, direttore di Coldiretti Emilia Romagna – tutelare le centinaia di migliaia di posti di lavoro messe a rischio dalla proposta dell’Unione Europea di ridurre di oltre la metà l’uso di sostanze chimiche in agricoltura entro il 2030. Si tratta di un attacco alla nostra agricoltura che è già la più green d’Europa”.
Giorgia Meloni, intervenuta sabato al Villaggio Coldiretti a Milano, nella sua prima uscita pubblica dopo la vittoria alle elezioni, ha firmato la petizione mondiale per fermare lo sbarco a tavola del cibo sintetico promossa da World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe, Coldiretti e Filiera Italia, davanti a migliaia di agricoltori, tra cui i reggiani accompagnati dal direttore Alessandro Corchia, al fianco del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e del segretario generale Enzo Gesmundo.
Si tratta del primo impegno preso da Giorgia Meloni dopo le elezioni per combattere l’arrivo del cibo sintetico sulle tavole degli italiani. Dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi, il cibo in provetta potrebbe presto inondare il mercato europeo – denuncia Coldiretti – poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue.
“La carne in provetta cancella l’identità popolare di una intera nazione” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “dietro l’alibi della tutela ambientale si nascondano speculazioni che portano al cibo sintetico”.
Prandini, dopo aver lanciato appelli per interventi urgenti per il contenimento dei costi energetici, ha ricordato davanti a Giorgia Meloni le proposte della Coldiretti per il nuovo Governo dai bacini di accumulo anti siccità in grado di trattenere il 52% dell’acqua alle energie rinnovabili per le quali ha denunciato i ritardi della burocrazia su biometano e biogas con il rischio di sprecare le risorse del Pnrr. Il presidente della Coldiretti ha proposto alla leader di Fratelli d’Italia la creazione di un Ministero della Sovranità alimentare per concentrare le competenze sparse in troppi ministeri e, fra le urgenze dei primi cento giorni di Governo, Prandini ha indicato anche il contenimento della fauna selvatica che distrugge i raccolti e compromettere il futuro delle aziende e dei giovani agricoltori