REGGIO EMILIA – Si all’Europa ma con una richiesta forte di un’Europa diversa e a cui si chiede più coraggio. Un cambio di passo sulla burocrazia che soffoca gli agricoltori e il riconoscimento delle produzioni e dei prodotti tipici per difendere la salute di tutti. Al centro della protesta i cibi creati in laboratorio.
Su questi temi si è mossa la grande manifestazione di Coldiretti che ha portato nella food valley una protesta cui hanno partecipato tanti agricoltori reggiani con il presidente di Coldiretti Reggio, Matteo Franceschini, il direttore Alessandro Corchia e numerosi dirigenti.
20mila gli agricoltori arrivati da tutta Italia a Parma scelta, tra le città emiliane, perchè sede dell’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza Alimentare alla quale i coltivatori riconoscono il ruolo di importante autorità con la quale collaborare.
Ha detto Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti: “Chiediamo un meccanismo per cui l’agricoltura possa essere un elemento di traino per tutti gli stati Europei. Ma bisogna dare informazioni corrette ai cittadini”.
Aggiunge Monia Repetti, produttrice di Parmigiano Reggiano e Presidente Donne Coldiretti Emilia Romagna: “Il nostro timore è che il latte artificiale prodotto in laboratorio possa essere dannoso per la salute”.