REGGIO EMILIA – È la stagione delle irrigazioni e gli agricoltori gestiscono gli impianti durante la notte. Da Rubiera a Sant’Ilario ci sono i lupi o cani inselvatichiti che si aggiorno nei pressi degli impianti irrigui. In alcuni caso sono stati avvistati dei branchi e anche delle cucciolate e, com’è noto, la presenza di cuccioli aumenta la loro aggressività.
“Questi animali, che comunque si nutrono con le prede che trovano, si avvicinano sempre più alle strutture aziendali e agli allevamenti – denuncia il direttore della Coldiretti di Reggio Emilia, Maria Cerabona – La preoccupazione è sempre maggiore sia per la sicurezza delle mandrie sia per l’incolumità delle persone”. Coldiretti Reggio Emilia ribadisce, dunque, la necessità di intervenire rapidamente per scongiurare il ripetersi di queste aggressioni diffondendo la preoccupazione tra le stalle, i campi e la periferia delle città.
“Lo spingersi di questi animali così a ridosso delle aziende agricole costituisce un precedente pericoloso – ha continuato la Cerbona – Le stalle hanno spazi aperti e comunicanti con l’esterno e questi costituiscono una comoda via di accesso a predatori intenzionati all’attacco. L’ingresso di questi predatori all’interno degli edifici preoccupa, poiché possono provocare decine di migliaia di euro di danni anche indotti dallo spavento provocato come il rischio di aborti, la frattura degli arti, la diminuzione della produzione di latte”.