REGGIO EMILIA – Se lavori nella Pallacanestro Reggiana, due anni è un lasso di tempo certamente breve per un arrivederci. Eppure, in questo biennio da direttore generale, Claudio Coldebella ha messo tutto se stesso conquistando due qualificazioni ai playoff in campionato, disputando due annate più che positive in coppa e, soprattutto, costruendo due gruppi solidi costituiti da persone perbene prima ancora che da giocatori di basket. Aver portato, poi, a Reggio Emilia, campioni come Galloway e Faried non ha fatto altro che accrescere la considerazione di cui l’ex Kazan gode da tempo negli ambienti della pallacanestro. Quella stessa considerazione che ha portato il Maccabi Tel Aviv a pensare a lui per il futuro prossimo.
Nella conferenza organizzata per salutare la stampa, gli abbiamo chiesto che biennio è stato questo per lui. “Intenso, porto con me i rapporti con le persone, fuori e all’interno del club, così come quello con i tifosi e la città in generale. E’ stato un viaggio, piacevole, bello, entusiasmante“.
Da mercoledì lo aspetta la nuova esperienza in quel di Tel Aviv, in una delle più blasonate società dell’Eurolega. “Devo tantissimo ai reggiani per come sono stato accolto. Il fatto di andare in un club dove c’è la pressione? Io la pressione l’ho sentita anche qui a Reggio e devo dire che nello sport avere pressione è qualcosa di positivo”.
A lui che ha vissuto l’inizio della guerra in Ucraina da dirigente di un club russo, abbiamo chiesto se abbia valutato anche l’aspetto etico nel firmare per una società israeliana stante la situazione a Gaza che si trascina drammaticamente da quasi due anni. “La parte etica la lascio ad altri. Ho ben in testa le situazioni. Stiamo vivendo in un momento estremamente particolare da un po’ di anni. Dico spesso che il mondo sta andando alla rovescia. Ritengo il valore dello sport fondamentale per quello che dovrebbe essere un esempio per tutti”.
Coldebella saluta Reggio Emilia e la Unahotels: “Un viaggio entusiasmante”. VIDEO
27 maggio 2025Da mercoledì il direttore generale guiderà il Maccabi Tel Aviv in Israele: “Nello sport la pressione è positiva”. E sul genocidio di Gaza: “Lascio ad altri la parte etica. Ho ben in testa le situazioni. Viviamo in un momento estremamente particolare. Il mondo sta andando alla rovescia. Ritengo fondamentali e di esempio i valori dello sport”