REGGIO EMILIA – Il caro bollette sta mettendo in serie difficoltà anche le imprese artigiane di casa nostra. Cna lancia l’allarme: “Per molte c’è un’erosione della marginalità, il rischio chiusura è concreto”.
“Alcune imprese ci parlano di costi superiori del 400%, dallo 0,5 di costo al Kw allo 0.22”, le parole di Azio Sezzi, direttore Cna Reggio. Il costo dell’energia elettrica è quadruplicato e molte imprese stanno vedendo ridursi sempre più la marginalità, in pratica il guadagno è sempre più risicato, al netto dei costi sostenuti. Sezzi parla di un problema serio e concreto, che potrebbe portare anche alla chiusura di diverse realtà artigiane del territorio. “I rincari – ha detto – si inseriscono in un momento già non facile anche per l’aumento di costi di altre materie prime e per le difficoltà nel loro reperimento. Diverse realtà valutano se chiudere l’attività”. Il costo dell’energia elettrica incide per circa il 50% sulle bollette delle imprese poi ci sono gli oneri di sistema, i costi di trasporto e le imposte. “Su queste voci il Governo dovrebbe intervenire. L’Iva non può più restare al 22%, ma va portata al 10 o al 5%. Abbiamo bisogno anche di una migliore distribuzione degli oneri di sistema”.
A livello locale, Cna fornisce ai propri associati un servizio per ottenere condizioni migliori. “Abbiamo una convenzione con una società di consulenza energetica e di acquisto”, ha ricordato Sezzi.
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