REGGIO EMILIA – Quasi un’azienda su tre, del campione di 190 piccole e medie imprese artigiane associate, non ha saputo fare previsioni per il 2024. Il 26% prevede un peggioramento, lieve o considerevole. Emerge un clima di sostanziale incertezza dall’indagine congiunturale che Cna ha rivolto ai propri associati per capire l’andamento dei primi 8 mesi del 2023 e le previsioni per il futuro.
Soltanto 41 aziende (il 22%) prevedono di incrementare il numero degli addetti nel 2024, il 33% mette in cantiere nuovi investimenti. Cna provinciale associa oggi 6.500 piccole e medie imprese, il 20% nel settore della produzione, il 19% nelle costruzioni. Sono soprattutto quelle meno strutturate (con meno di 25 dipendenti) ad avvertire maggiori difficoltà e incertezze.
Tra le principali criticità riscontrare una sostanziale riduzione dei margini di profitto, ma anche la difficile reperibilità del personale e gli adempimenti burocratici. I prezzi di energia e materie prime restano alti ma migliorano rispetto al 2022. Per le imprese delle costruzioni e dell’installazione degli impianti a queste incertezze si aggiungono quelle di una gestione non chiara dei rimborsi per il bonus 110% e per le altre agevolazioni. Ci sono a livello nazionale, stima Cna, circa 20mila cantieri bloccati.
L’indagine era stata commissionata pochi giorni prima dell’esplosione del conflitto in Medio Oriente, le incertezze ora non possono che aumentare.
Reggio Emilia cna reggio emilia Giorgio Lugli Azio Sezzi