REGGIO EMILIA – Dopo 22 anni di servizio, è arrivato il momento della pensione per il gestore del Palabigi. Stiamo parlando di Claudio Sarti, volto conosciutissimo dagli sportivi reggiani ma non solo.
“Conosco tutto di questa struttura – le sue parole – probabilmente mi chiameranno durante i lavori”. In effetti, non potrebbe essere altrimenti per chi, a partire dal 1998, ha fatto dell’impianto di via Guasco la sua seconda casa. “Ho cominciato con la pallavolo, il mio primo concerto è stato quello di Fiorella Mannoia”.
La consegna è stata sempre la medesima: fare andare via lisce non solo le attività svolte dalle società sportive (fino a cinque quelle ospitate per ogni stagione), ma anche l’organizzazione di eventi e spettacoli. Con l’esigenza di allestire e smontare le necessarie strutture in tempi da record, come quella volta che in un’ora e mezza è stata rimossa la pavimentazione per il pattinaggio artistico. “C’erano 400 travi da 1 metro per 2 che costituivano il fondo per il pattinaggio e dopo un’ora e mezza si giocava a pallacanestro”.
Di carattere gastronomico i ricordi legati ad alcuni artisti che si sono esibiti in via Guasco: “Da Ale & Franz, che si volevano far trovare le orate da mangiare in camerino a Crozza, che mi aveva chiesto un menù quasi da ospedale, io invece gli feci trovare strolghino, Grana, ciccioli ed erbazzone e ha gradito…”.
Motivo di soddisfazione è stata la possibilità di vedere tanti giovani atleti muovere i primi passi e poi crescere. Altrettanto appaganti sono stati i veglioni con a cena centinaia di coppie di anziani: “Lo abbiamo fatto per oltre 14-15 edizioni. Una volta l’ex sindaco Spaggiari venne a vedere con i propri occhi e a ringraziarmi per quello che stava facendo”.
Originario di Bologna, sa cosa sono gli umarell ma non diventerà – dice – uno di loro. Anche se un giro, durante la ristrutturazione che sta per partire, ogni tanto lo farà: “Passerò, ma non metterò le mani dietro la schiena…”.
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