REGGIO EMILIA – Reggio darà pieno sostegno al referendum che chiede di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza necessari a ottenere la cittadinanza italiana. Il consiglio comunale ha approvato ieri un ordine del giorno urgente, presentato da Francesca Boni (Pd)con 20 voti favorevoli (Pd, Movimento 5 Stelle, Europa verde-Possibile, Lista civica Massari, Coalizione civica) e 6 voti contrari (Fratelli d’Italia, Lista civica Tarquini.
La raccolta firme per il referendum, che vede fra i promotori iniziali una numerosa schiera di associazioni e i partiti di Possibile e +Europa, con anche il sostegno del Pd, si svolge esclusivamente online (la seconda volta nella storia dopo il referendum per la legalizzazione della cannabis di due anni fa) e deve a termini di legge concludersi entro il 30 settembre. La campagna ha raggiunto un importante grado di visibilità, grazie al sostegno di innumerevoli personalità attive in diversi campi come Ghali, Zerocalcare, Roberto Saviano, Giobbe Covatta, Malika Ayane, Julio Velasco, Andrea Pennacchi, Patrick Zaki, Alessandro Barbero, Elena Cecchettin e tanti altri.
Numerosi anche gli esponenti politici e sindaci che hanno firmato, da Lepore a Lorusso, passando per Gualtieri, Funaro, Tommasi e il neo primo cittadino di Reggio, Marco Massari.
“Secondo i dati del Ministero dell’istruzione il 18% dei bambini e delle bambine che hanno iniziato l’anno scolastico a Reggio Emilia non ha la cittadinanza italiana.
Questo fenomeno contribuisce a gettare la basi per radicate disuguaglianze sociali – sostiene Francesca Boni – Sono bambine e bambini che frequentano le nostre scuole e che sono di fatto italiani, anche se lo Stato non li riconosce come tali, a cui va data l’opportunità di sentirsi figlie e figli d’Italia.
La semplice modifica proposta nel referendum rappresenterebbe una conquista decisiva per la vita di molti cittadini di origine straniera (secondo le stime si tratterebbe di circa 2.500.000 persone) che, in questo Paese, non solo nascono e crescono, ma da anni vi abitano, lavorano e contribuiscono alla sua crescita.” Hanno dichiarato Francesca Boni del PD, Alessandro Miglioli di Possibile e Lorenzo Sassi, portavoce di + Europa, citando l’appello alla firma consultabile sul sito del referendum”.
Interviene anche Marwa Mahmoud, assessora a intercultura e politiche educative: “Se il referendum fosse indetto sono certa che passerebbe il sì per dimezzare gli anni necessari per richiedere la cittadinanza italiana. Così come avviene già in molti paesi europei, sono infatti 5 gli anni richiesti di residenza. Questa riforma toccherebbe 3353 studenti reggiani senza cittadinanza italiani su un totale di 11575 che dal 16 settembre siedono sui nostri banchi di scuola. Una riforma di civiltà e di buon senso che permetterebbe all’Italia di fare un passo in avanti nel cammino dei diritti civili”.
Ad oggi la proposta referendaria (che ricordiamo si firma online tramite Spid) ha già superato le 400.000 adesioni. Chi volesse firmare può andare sul sito www.referendumcittadinanza.it entro il 30 settembre














