Servizio Tg Reggio
di Michele Angella
REGGIO EMILIA – Trento conferma anche nel 2020, in pieno Covid, la leadership delle città più green d’Italia, seguita da Reggio Emilia e Mantova, secondo quanto emerge dalla ventottesima edizione del rapporto Ecosistema urbano, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, che fotografa le performance green di 105 città capoluogo di provincia sulla base di 18 indicatori in cinque settori: ambiente, aria, acqua, mobilità, rifiuti.
Il rapporto è stato presentato oggi nel corso dell’evento “Città Italia: i cambiamenti che guidano la ripartenza”. Palermo e Catania sono in coda: in sette degli ultimi dieci posti ci sono centri del Sud, con l’eccezione di Alessandria (102) e Cosenza che risale al quarto posto. Milano è l’unica tra le grandi città metropolitane ad aver conseguito miglioramenti su quattro degli indicatori più importanti: mobilità, aria, rifiuti e auto.
“Sono parametri che in alcuni casi il cittadino fa fatica a percepire, certamente però si accorge di tutto quello che è stato fatto per le piste ciclabili, per la piantumazione degli alberi, per la raccolta differenziata”, dice Massimo Becchi presidente provinciale di Legambiente
Si tratta di risultati, quelli contenuti nel rapporto, che sembrano cozzare con l’allerta smog e con il fatto che nelle giornate del 9 e 10 novembre è stato decretato nell’area urbana di Reggio lo stop alla circolazione ai veicoli diesel Euro4. “Sono aspetti che possono stridere, ma va detto che un’amministrazione cittadina su certe cose può fare poco, qui poi dobbiamo considerare l’incidenza pesantissima dell’A1 sui livelli di smog”, aggiunge il presidente di Legambiente.
A proposito di mobilità Legambiente boccia sonoramente la soluzione monopattini come alternativa al traffico veicolare: “Mi pare una moda del momento”, conclude Becchi.
Il commento del sindaco di Reggio Luca Vecchi: “Il lavoro silenzioso paga, proseguiremo su questa strada”
La classifica odierna di Legambiente pubblicata da “il Sole 24 Ore” fotografa il lavoro di lungo corso, silenzioso ma costantemente basato alla soluzione di problematiche e individuazione di passi verso il futuro che questa Amministrazione e il territorio reggiano nel suo complesso stanno portando avanti da anni.
In un contesto padano certamente non semplice si è deciso di agire su molteplici fronti, migliorando lo standard dei servizi e innovando con coraggio laddove era possibile, grazie all’alleanza coi cittadini.
Prova ne sono le performance di livello nazionale della raccolta differenziata, che con il porta a porta spinto in tutta la città hanno ampiamente superato l’80%.
Sul fronte della ciclabilità solo pochi mesi fa il quinto rapporto dell’Osservatorio Focus2R, a cura di Confindustria Ancma e Legambiente, evidenzia come in Italia siamo capofila, raggiungendo la quota di oltre 40 metri di piste per abitante: segno che agli investimenti già messi in campo in passato è seguito un costante rilancio dell’impegno.
Il lavoro di rinnovamento della rete acquedottistica riesce a limitare gli sprechi, mentre un balzo in avanti delle politiche per limitare il consumo del suolo si è registrato già nello scorso mandato e con il nuovo Piano urbanistico generale troverà ulteriore applicazione aprendo una nuova stagione per la città tutta.
La parola d’ordine rigenerazione ha portato a riqualificare interi pezzi di città: da insediamenti industriali tradizionali (primo fra tutti quello di Mancasale, cui sta seguendo il Villaggio Crostolo), a interi quartieri, con particolare attenzione al comparto dell’edilizia pubblica (Compagnoni, Don Pasquino Borghi, viale Magenta e numerosi altri).
Sul piano del trasporto pubblico la sostituzione dei vecchi mezzi procede speditamente, tanto che entro tre anni l’intera flotta risulterà composta da nuovi bus a metano, ibridi e con una sperimentazione sull’elettrico per quel che attiene i minibù.
Quanto al verde, i numeri di alberi e arbusti distribuiti e piantumati negli ultimi tempi in città sono di grande rilievo, e ci apprestiamo a vivere un mese, quello di novembre, in cui saremo protagonisti, da questo punto di vista.
C’è ancora molto lavoro da fare e proseguiremo su questa strada con convinzione: siamo certi che operando con concretezza e senso di responsabilità i risultati continueranno ad arrivare.
Sul fronte della qualità dell’aria auspichiamo che, date le dimensioni di area vasta del problema, le principali Regioni del nord Italia sappiano trovare, a prescindere dal colore politico di chi le governa, un’alleanza virtuosa che porti ad azioni condivise in grado di ottenere miglioramenti apprezzabili.














