REGGIO EMILIA – Airbag con problemi di gonfiaggio che con il tempo e con il caldo possono esplodere e provocare gravi lesioni o la morte di conducente e passeggero, come scritto nella lettera arrivata a 600mila automobilisti italiani. Il caso dei sistemi di sicurezza difettosi forniti dalla ditta giapponese Takata, poi fallita, sta creando non pochi problemi a chi ha acquistato Citroen C3 e DS3, immatricolate tra il 2009 e il 2019. Una campagna di richiamo, con l’invito a smettere di utilizzare immediatamente l’auto, dai numeri davvero significativi, ma a complicare la situazione è la quasi impossibilità di sostituire gli airbag fallati. Mancanza dei pezzi di ricambio e nessuna disponibilità delle due case automobilistiche del Gruppo Stellantis a ricercare soluzioni alternative, almeno per il momento. E così in tanti si stanno rivolgendo alle associazioni dei consumatori.
“Noi, in passato, abbiamo gestito altri richiami ma una situazione di così grave disagio per i clienti non l’abbiamo mai vista – ha dichiarato Rino Soragni, Presidente Federconsumatori Reggio Emilia – Anche noi consigliamo di tenere ferma la macchina, però a fronte di questo la politica di Citroen verso il cliente è allucinante: non si danno date sui tempi di riparazioni, non si da una macchina sostitutiva”.
In attesa dell’apertura del tavolo nazionale richiesto dalle associazioni a Citroen per cercare soluzioni condivise, Adiconsum suggerisce di rispondere alla raccomandata con un reclamo individuale per chiedere un indennizzo e la messa a disposizione dell’auto sostitutiva. Codacons sta predisponendo ricorsi ai giudici di pace per ottenere un risarcimento e il rimborso dei costi sostenuti per la mobilità alternativa, mentre Federconsumatori sta preparando una diffida per le case automobilistiche coinvolte
“Agli oltre 70 che si sono rivolti a noi, ma sono centinaia in Emilia Romagna e migliaia in Italia facciamo una diffida tutelando gli associati, chiedendo tempi certi e nel frattempo un contributo o macchine sostitutive. Una situazione dove si mette in condizione il cliente di alleviare questo disagio” – ha concluso Soragni.
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