REGGIO EMILIA – C’è stato chi ha protestato, rifiutandosi di fare anche solo un minuto di straordinario durante la mobilitazione spontanea nata tra gli autisti Seta e durata tre giorni e che ha coinvolto una sessantina di lavoratori. Ma c’è stato anche chi, in questo periodo, ha scelto proprio di lasciare il posto di lavoro dopo quella che è stata definita “l’ultima goccia”.
L’annuncio di Seta di voler ricorrere all’utilizzo di gettonisti, addetti assunti con contratti temporanei di alcuni mesi e reclutati attraverso una agenzia di lavoro interinale che beneficiano di condizioni economiche migliori rispetto a quelle dei dipendenti. A dirlo è la Cisl attraverso le parole pronunciate a “Il Graffio” dal segretario Fit Gaetano Capozza: “Ci sono state 4-5 dimissioni in questi giorni; bisogna dare incentivi a chi c’è e rendersi attrattivi per gli autisti che sono sul mercato”.
Insomma, la mancanza di personale e la difficoltà a reperirlo sono oggettive, ma lo è anche il malessere di chi guida gli autobus. Il turn over è altissimo. Per chi è originario di altre città trovare casa e potersela permettere è molto complicato e lo stress è alle stelle. Francesco Fusco, coordinatore trasporto pubblico di Cisl Emilia Centrale: “Il problema è il ‘nastro lungo’, che vuol dire rimanere impegnati 14 ore”. “Apriremo uno sportello per dare supporto psicologico contro burnout e depressione”, ha aggiunto Capozza.
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