REGGIO EMILIA – Non abolire l’alternanza scuola-lavoro, ma qualificarla ulteriormente e rendere più sicuri i percorsi di apprendimento. A dirlo è la Cisl Emilia Centrale.
Il sindacato è intervenuto dopo la morte di due studenti di 16 e 18 anni durante stage in azienda. “Siamo sempre stati a favore di questa esperienza – dice la segretaria, Rosamaria Papaleo – dal 2018 abbiamo ospitato una ventina di ragazzi. Però, naturalmente, non si può prescindere da una formazione, forse addirittura più approfondita perché si tratta di ragazzi che non hanno alcuna esperienza nel mondo del lavoro”.
Le istituzioni devono verificare con grande attenzione che le aziende non usino i giovani per coprire carenze di organico: “Chiediamo che l’alternanza scuola-lavoro possa svolgersi soltanto presso quelle aziende che hanno una sorta di rating, che abbiano esperienze positive in tal senso”, ha aggiunto la Papaleo.
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