SANT’ILARIO (Reggio Emilia) – In una notte delle stelle un po’ nuvolosa c’è stato comunque modo di sognare. A Sant’Ilario è andata in scena la magia del Cirque Bidon.
François Rauline, detto “Bidon”, è un omone di un metro e 90 di una dolcezza disarmante. Con il suo accento francese quando entra in scena e racconta del suo grande amico fa ridere tutti raccontando le prodezze degli animali negli altri circhi, ma il suo non sa fare assolutamente niente. Con il suo amico a quattro zampe, Bidon ha percorso molti km e valicato le Alpi, ma non per fare la “guerre” come Annibale o Napoleone, bensì per portare la pace. E’ questa semplicità genuina che colpisce nel cirque Bidon e che si ritrova nei tanti numeri portati in scena dalla compagna francese in oltre due ore di spettacolo.
A Sant’Ilario per la prima dello spettacolo c’era il tutto esaurito e si replica tutte le sere fino a domenica. Francois guida una compagnia di giovani artisti, un po’ hippy e vagamente sgangherati, ma bravissimi. Come l’acrobata che finge di aver paura durante le evoluzioni sul trapezio ma poi incanta tutti sul cerchio. Il giocoliere che fa un numero sul tetto e poi fa impazzire i bimbi con le giravolte del diablo.
L’acrobata a cavallo ti rapisce anche per come si prende cura e interagisce con lo splendido animale. I numeri sono inframezzati da scenette comiche che coinvolgono il pubblico, come quella con la vecchia R4 che non parte… Chacun ses rêves – “A ognuno i suoi sogni” il titolo dello spettacolo, che nella notte delle stelle ha portato una ventata di poesia d’altri tempi nel frenetico mondo di oggi. Seduti su un cuscino, viaggiando tra le emozioni.
Reggio Emilia Sant'Ilario circo Cirque Bidon









