REGGIO EMILIA – L’orgoglio per la qualità del servizio erogato e per la crescita costante di una cooperativa che serve 100 milioni di pasti all’anno, ma anche la richiesta di attenzione al Governo per un servizio pubblico essenziale che si tende a dare per scontato. Nel corso dell’ultima puntata di Decoder, “Tutti a tavola”, Chiara Nasi, dal 2013 presidente di Cirfood, ha raccontato al direttore di TgReggio, Gabriele Franzini, la storia di un’impresa che solo a Reggio dà lavoro a 1400 persone. “Siamo 12mila, abbiamo un fatturato di 620 milioni nel 2023, chiuderemo il 2024 a 660. Settemila i soci della cooperativa”.
Numeri importanti che segnano una ripartenza dopo le difficoltà vissute nel 2022 quando le imprese della ristorazione collettiva hanno dovuto fare i conti con l’inflazione alle stelle e i prezzi bloccati. Anche il nuovo codice degli appalti non ha modificato questa dinamica che mette in grande difficoltà le aziende del settore che ora chiedono un adeguamento annuale delle tariffe all’istat. “Siamo un servizio pubblico essenziale e non possiamo interrompere i pasti nelle scuole, negli ospedali e nelle case di riposo. Chiediamo una revisione annuale sulla base dell’andamento dell’inflazione per adeguare i prezzi ai costi che dobbiamo sostenere”.
Una sfida cruciale, questa, per il futuro della ristorazione collettiva, ma nella puntata di Decoder c’è stato modo anche di ricordare il passato di una cooperativa, partita da Reggio e oggi presente in 17 regioni, in Belgio e in Olanda, con Chiara Nasi che ha voluto ringraziare il suo predecessore Ivan Lusetti, fondamentale per la sua formazione insieme ai suoi genitori.
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