REGGIO EMILIA – La “Festa della Riscossa Popolare dell’Emilia Romagna”, ossia il raduno regionale dei Carc, i Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo, in programma in città il 25 e il 26 giugno, agita il mondo dell’associazionismo e, al tempo stesso, la politica della città.
La manifestazione si sarebbe dovuta svolgere al circolo Arci Fenulli, ma la disponibilità negli ultimi giorni sarebbe venuta meno. Secondo la formazione politica di estrema sinistra, nota per strizzare l’occhio all’esperienza delle Brigate Rosse, ci sarebbero state pressioni sia da parte della direzione provinciale di Arci che da esponenti dell’amministrazione comunale affinché l’ospitalità venisse ritirata.
Il Circolo Arci Fenulli, quello in cui si sarebbe dovuta svolgere la discussa iniziativa, ha tra i propri animatori Mauro Vicini, ex segretario cittadino Pd e padre di Marco, presidente del circolo Arci Tunnel indagato per istigazione a delinquere per il concerto della band P38 avvenuto lo scorso 1 maggio sul palco del circolo di via del Chionso con tanto di esposizione della bandiera Br.
Proprio sul futuro dei vertici del Circolo Tunnel, intanto, la direzione provinciale di Arci sarebbe vicina a una soluzione che porterebbe ad una rottura con l’attuale gestione: “Ci sono stati diversi incontri – dice il presidente Daniele Catellani -, è stato avviato un percorso che dovrebbe portare a un rinnovo delle cariche e anche dell’attività del circolo stesso”.
Tornando alla vicenda Carc, resta da capire ora se il raduno, alla luce del clima di tensione che sta maturando, sarà confermato comunque a Reggio ed eventualmente in quali spazi.
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Riceviamo e pubblichiamo una richiesta di integrazione da parte dell’Arci di Reggio Emilia
“Ci sono stati diversi incontri con il Tunnel e già a settembre 2021 è stato avviato un percorso che dovrebbe portare a un rinnovo delle cariche del circolo stesso. Un percorso che non c’entra nulla con la vicenda P 38. Per quanto riguarda i tempi di questo riassetto del Tunnel, questi hanno a che fare anche con modifiche legate alla riforma del Terzo Settore. Con il Tunnel e il suo direttivo non c’è stata nessuna rottura, terremo aperto il dialogo nel rispetto delle autonomie di entrambi: ogni circolo infatti decide in autonomia i propri dirigenti eleggendoli in assemblea”, le parole di Daniele Catellani, presidente provinciale Arci.
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