REGGIO EMILIA – Cinque anni senza Bud Spencer, uno di quegli artisti che sembrano come un amico, come uno di famiglia. Carlo Pedersoli, morto il 27 giugno 2016, oltre che attore conosciutissimo e amatissimo, sceneggiatore, e, prima, campione di nuoto plurititolato e detentore di primati, era anche un innamorato: un innamorato del volo. Un amore che aveva dovuto salutare negli ultimi anni della sua vita a causa della malattia che l’aveva reso ipovedente, un amore che a lungo l’ha legato a Reggio Emilia e a un reggiano, il pilota Enrico Biserni. E’ lui stesso a raccontarci di quell’amicizia nata negli anni ’80 a Roma, quando Biserni frequentava spesso l’aeroporto dell’Urbe. Bud Spencer faceva la stessa cosa. Lì aveva una piccola compagnia aerea. A suon di amatriciane e passioni in comune, i piloti Enrico e Carlo si sono visti molto spesso e hanno affrontato assieme un problema che Bud aveva con gli elicotteri: la sua mole. Era alto quasi due metri, pesava 120 chili, e proprio non ci stava nell’A109 che l’Agusta, oggi Leonardo, lo aveva convinto ad acquistare. “In uno dei tanti pranzi all’aeroclub di Roma mi disse: che ci faccio? E allora gli dico: se vuoi te lo gestisco io, te lo faccio girare ogni tanto”.
Detto fatto: per anni e anni l’elicottero di Bud Spencer soggiornò in un hangar del Campovolo di Reggio, e Biserni lo gestì per conto dell’attore prima che fosse venduto. Più volte Bud Spencer, anche con l’inseparabile Terence Hill, venne in città. “Avevamo progettato di girare un film nella Bassa reggiana e cercavano una location”.
Cercarono tra Guastalla e Novellara, poi non se ne fece nulla. Ma nella mente di Biserni non mancano comunque i ricordi belli. “Era sempre disponibile a dare una mano a chiunque gliela chiedesse”
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