Servizio Tg Reggio
di Mattia Mariani, Davide Bianchini e Susanna Ferrari
REGGIO EMILIA – Intitolata “L’hanno detto alla tv”, si è chiusa ieri allo Spazio Gerra, la mostra che ha raccontato i primi cinquant’anni di vita di Telereggio. Più di 4000 le presenze. Dal 28 ottobre, giorno dell’inaugurazione, ben 700 studenti, hanno visitato l’esposizione interrogandosi sul giornalismo, sulla libertà dell’informazione e sui temi della comunicazione.
L’intento era quello di proporre ai visitatori un viaggio nella storia della nostra provincia raccontato in cinquant’anni di immagini e ventimila ore d’archivio e di fornire elementi di riflessione su cosa significhi fare giornalismo oggi nel tempo in cui tutto viene consumato in pochi secondi e manca il tempo per pensare al peso e alle conseguenze di fatti, parole e idee. “L’hanno detto alla tv” è stata la mostra che non ha raccontato solamente la storia di mezzo secolo di vita di Telereggio, ma ha offerto alle quattromila persone che l’hanno visitata uno scorcio su un passato che a volte le nostre memorie edulcorano e altre volte troppo rapidamente dimenticano.
Settecento studenti di scuole elementari, medie e superiori si sono interrogati sul ruolo che ha oggi una tv che in cinquant’anni è passata dall’essere un elettrodomestico senza telecomando a media che entra nel cellulare di tutti grazie a Reggionline.com ed è interattiva con il tasto rosso e la presenza sui social. I ragazzi hanno scoperto quanto sia delicato il mestiere del reporter e forse qualcuno ha scoperto la propria vocazione per il giornalismo. Non è mancato lo stupore di fronte alle immagini in bianco e nero ed è stata forte l’emozione di trovarsi di fronte ad una telecamera per immaginare un telegiornale.
Buongiorno Reggio ha dato spazio ai volti dei giovani che hanno mosso i loro primi passi a contatto con un microfono e più volte, durante i quattro mesi della mostra, ha ospitato operatori dell’informazione, esperti e comunicatori per approfondire i temi gli spunti che l’esposizione ha promosso.
Lo Spazio Gerra, dal 28 ottobre a ieri, è diventato luogo di pensiero con tavole rotonde sulla cultura, sullo sport e su cosa significhi oggi essere editore nell’ambito della comunicazione televisiva affinché per altri cinquant’anni e più Telereggio possa documentare la vita del nostro territorio , sempre al servizio della gente che lo abita.
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