REGGIO EMILIA – Una boccata d’ossigeno per il personale dell’istituzione Nidi e Scuole d’infanzia. Un paio di settimane dopo l’inizio del nuovo anno scolastico, il Comune ha assunto a tempo indeterminato una cinquantina fra insegnanti e educatori.
Il concorso, bandito nell’ottobre dell’anno scorso, ha vissuto non poche traversie a causa dell’emergenza sanitaria. La prova scritta, a lungo ‘congelata’, si è svolta online in maggio, quelle orali in luglio. Il concorso era stato indetto per colmare una carenza d’organico di 70 unità: 39 insegnanti e 31 educatori. Gli iscritti sono stati quasi 2mila, ma alla fine non è stato possibile coprire tutte le posizioni vacanti.
Dei 1.928 iscritti, circa 1.600 sono stati ammessi e solo 200 hanno superato la prova scritta. Le difficoltà si sono manifestate soprattutto nella selezione degli insegnanti. I candidati ammessi all’orale che avevano i titoli per fare l’insegnante, cioè una laurea quinquennale in Scienze della Formazione primaria (indirizzo scuola materna) oppure la laurea magistrale in Scienze della formazione primaria a ciclo unico, erano appena 27. Quindici hanno passato la prova, ma tre hanno rinunciato e un profilo è in fase di verifica: gli insegnanti assunti sono dunque solo 11 su 39 posti vacanti. Meglio è andata nella ricerca di educatori, ruolo per il quale è sufficiente la laurea triennale in Scienze dell’educazione: 115 i candidati idonei, 38 quelli assunti.
Alla fine dunque le nuove assunzioni deliberate sono state 49. Insegnanti ed educatori entreranno in ruolo l’1 ottobre, sommandosi ai 315 colleghi in servizio. Andranno quantomeno ad alleviare una carenza di personale che soprattutto l’anno scorso ha messo in sofferenza i servizi per l’infanzia.
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