REGGIO EMILIA – A molti forse il nome di Felice Romano dice poco. In realtà, quest’uomo nato in Argentina sul finire dell’800 da una famiglia di emigrati liguri, è un personaggio da primato.
Per noi reggiani è anzitutto la prima star ad aver calcato il prato del Mirabello con la maglia granata. Arrivò due anni dopo la fondazione del club e grazie alle performance con la Reggiana fu convocato nella nazionale azzurra per la quale giocò 6 partite. Poi, detiene il record di presenze in diverse nazionali. Infatti, vestì le maglie di Argentina, Italia e Francia.
Con la Reggiana giocò in diversi campionati tra prima, seconda e terza divisione fino all’ultima partita della sua carriera nel 1930, quando durante uno scontro con un avversario del Modena si ruppe un ginocchio tanto da appendere le scarpe al chiodo a 36 anni. La sua storia col club granata però non finì li: Felice Romano fece l’allenatore nella prima stagione calcistica dopo la Seconda Guerra Mondiale. Le cose andarono male e i granata lo licenziarono.
Romano sedette su altre panchine fino al suo ritorno a Reggio Emilia, dove visse gli ultimi anni in solitudine e in profondissime difficoltà economiche. Morì il 20 agosto del 1971. Sono passati 50 anni e oggi c’è una strada che porta il suo nome e che conduce allo stadio Città del Tricolore. Forse, passando di li, molti reggiani non sanno che quel nome ha segnato profondamente la storia del calcio cittadino.
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