REGGIO EMILIA – Martedì 18 giugno, alle ore 21.30, in Arena Stalloni è in programma il primo appuntamento di “Cinema Sotto Le Stelle”, la storica rassegna curata dall’Ufficio Cinema del Comune di Reggio in collaborazione con Arci e con il contributo della Regione, che propone i grandi capolavori del cinema in versione restaurata e film prodotti e realizzati nella nostra regione. La rassegna inaugura con “Il vento soffia dove vuole” (Italia, 2023) del regista reggiano Marco Righi, che sarà presente in Arena e dialogherà con il pubblico.
Girato nel maggio 2022 sulle montagne dell’Appennino, e realizzato con il sostegno dell’Emilia-Romagna Film Commission, il film è l’opera seconda di Marco Righi che qui continua idealmente la linea produttiva avviata con il suo primo film, “I giorni della vendemmia” (2010). Attraverso una sceneggiatura costruita sui sentimenti e sulle emozioni dei protagonisti, più che su azioni, il film arriva a sondare zone oscure e spesso inesplorate del nostro inconscio indagando eterni interrogativi che hanno a che fare con Dio, il peccato, la morte e la responsabilità delle proprie azioni. Attraverso le vicende del protagonista Antimo e dei personaggi che lo circondano, il film esplora il temi del sacro e pone gli spettatori di fronte a un evento misterioso e a una scelta radicale, lasciando loro la libertà di interpretare l’uno e l’altro secondo la propria sensibilità. Ne emerge un film denso di rigore meditativo la cui narrazione è improntata ad una composta lentezza contemplativa, fino ad una svolta importante…

Michele Riondino
Michele Riondino ospite in Arena Stalloni con “Palazzina Laf”, film premiato con tre David di Donatello
Mercoledì sera, sempre in Arena Stalloni alle 21,30, l’appuntamento è invece con “Palazzina Laf, film di Michele Riondino premiato con tre David di Donatello. Al termine della proiezione il regista dialogherà con il pubblico.
Nella sua opera prima, nella quale emerge l’eredità di molto cinema impegnato, Riondino guarda al territorio tarantino, sua terra natale, indagando la storia dell’Ilva e le sue ricadute. Il film ha ottenuto sette candidature ai Nastri d’Argento e cinque ai David di Donatello con tre statuette vinte (tra cui il premio a Michele Riondino come Miglior Attore Protagonista). La sceneggiatura, dello stesso Riondino, saggiamente affiancato dall’esperienza di Maurizio Braucci, non fa sconti a nessuno e crea dinamiche relazionali intense e credibili. E a fare la differenza nel raccontare questa storia è la volontà di non farne semplicemente un “film a tema”, ma un lavoro artistico che trova la sua originalità in una serie di scelte molto precise di regia, montaggio e commento sonoro minaccioso e incombente.














