REGGIO EMILIA – E’ uscito da poco nelle sale “Il signore delle formiche”, l’ultimo film di Gianni Amelio che è stato in concorso a Venezia. Il regista, assieme agli attori Luigi Lo Cascio ed Elio Germano, l’altra sera è stato ospite del cinema Olimpia in città.
Dare un accento emiliano a una parlata siciliana. E’ stata una delle consegne assegnate a Luigi Lo Cascio, protagonista del film nel quale interpreta la figura dell’intellettuale piacentino Aldo Braibanti, partigiano, poeta e drammaturgo, che nel 1968 venne condannato per plagio, ovvero per aver sedotto e sottomesso alle sue volontà sessuali uno studente poco più che maggiorenne. Un capo d’accusa, eredità del codice Rocco, che di fatto sanzionava l’omosessualità. “Questa pellicola parla di una discriminazione, dunque automaticamente diventa un film politico”, ha affermato Lo Cascio.
A Elio Germano il ruolo di un giornalista de l’Unità che si spende per Braibanti ma che, in modo trasversale agli schieramenti, si scontra con un mondo politico per niente disposto ad aiutarlo: “Questo è sbalorditivo visto con gli occhi di adesso”, ha dichiarato.
L’occasione di confrontarsi col regista e i due attori è stata colta dagli spettatori del cinema Olimpia. Già leone d’oro nel 1998 con “Così ridevano”, Gianni Amelio ha ricordato di quando, 22enne, fece da aiuto regista nella realizzazione del film “I sette fratelli Cervi”. A colpirlo fu l’assidua partecipazione a titolo gratuito dei reggiani alle riprese.
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