REGGIO EMILIA – “Sono fatto un po’ strano, se non c’è brivido e pressione non mi piace. Adoro il tifo, anche le contestazioni. Ti fanno dire: ‘oh, ecco la partita. Ci stiamo divertendo'”.
Dalla Polisportiva Bismantova, oggi Reggio Calcio, a 360 presenze in serie A. In Luca Cigarini coesistono il ragazzino di Rivalta che cresce a pane, calcio e amicizia, in particolare col conterraneo Andrea Costa, e il professionista. C’è il bambino di 35 anni che ha realizzato il sogno e che non pensa ancora minimamente a smettere col calcio giocato, tanto da non saper rispondere alla domanda “dopo cosa farai?”, e un giocatore definito anni fa da Cesare Prandelli “il Professore” per l’autorevolezza a centrocampo, per la visione del gioco, per la gestione dell’impostazione della partita.
Cigarini è stato ospite ieri sera a To Be Reggiana. “Fortunatamente, da campare per me e per i miei figli ne ho: non sono venuto qui a rifiatare o a fine carriera, sono qui per fare come ha fatto Andrea (Costa) e se possibile meglio…quindi serie B e oltre? Sì, lo scopo è quello, non ne faccio mistero”.
E’ il miglior colpo di mercato da svariati anni a questa parte, ma anche lui deve fare i conti con l’abbondanza di alternative a disposizione di mister Diana. In particolare, la coesistenza con Fausto Rossi col quale finora si è alternato in campo. “Sono abituato a squadre in cui i giocatori migliori giocano e non hanno paura di queste cose – ha detto – Anzi, avere tanta concorrenza è solo positivo; chi viene alla Reggiana sa che deve avere quella mentalità, altrimenti c’è qualcosa che non va nella testa delle persone”.
Telereggio Reggio Emilia calcio Serie C AC Reggiana 1919 Luca Cigarini To Be Reggiana











